In questo post trattiamo il significato culturale, storico e filosofico del lavoro di ricerca che svolgiamo nel dojo NITEN ICHI RYU di spada, e nel dojo HAYATE di Kyudo (tiro con l’arco).
Finchè uno sceglie di basare il ragionamento sul proprio “IO”, è, a rigore, prudente e astuto, ma non è saggio.
Ci sono dei limiti alla saggezza dell’essere umano.
Ci si arricchisce sempre con l’esperienza degli anziani.
C’è dignità nello sforzo e nell’assiduità, nella serenità e nella discrezione.
C’è dignità nell’osservanza delle regole di condotta e nella rettitudine.
C’è dignità nello stringere i denti e nel tenere gli occhi aperti; tutti questi atteggiamenti sono visibili dall’esterno. Ciò che è fondamentale, è agire sempre con dignità e sincerità.
Non accettare di soffrire è sbagliato. Questo è un principio valido senza alcuna eccezzione.
Il nobile Aki parla al monaco Keiho
https://kyudoiaidoqigong.it/wp-content/uploads/2014/11/ARTI-MARZIALI-E-LETICA-Duecieli-e1461232209330.jpg201200Vincenzo Cesalehttps://kyudoiaidoqigong.it/wp-content/uploads/2023/02/Logo-QI-Gong-web-480x149.pngVincenzo Cesale2014-11-18 12:45:392014-11-18 12:45:39ARTI MARZIALI E L’ETICA