Il Qi Gong Medico: l’arte di aumentare, muovere e rinforzare l’energia vitale

L’energia vitale (il Qi) è studiata dai cinesi sin dall’antichità, per ottenere un beneficio sulla salute e sulla crescita spirituale.

Cosa vuol dire energia vitale?

Nella visione più antica della medicina cinese, il Qi è la sostanza vitale che è insita nell’essere umano e ne condiziona l’esistenza.

Quello che noi ora definiamo olistico non è altro che la completezza in tutte le sue parti:  nell’uomo la sua parte fisica, emotiva, spirituale ma soprattutto la sua parte “animica”.

Quest’ultima è ciò che ci dona quella differenza che ci distingue l’uno dall’altro e ci identifica come “umani”. Una visione molto diversa rispetto a ciò che viene definito “transumanesimo”, un progetto in cui l’uomo viene ingegnerizzato e privato della sua energia vitale, trasformandosi in un automa.

L’anima e l’energia vitale conferiscono la completezza necessaria, per potere avere una vita serena e salutare da tutti i punti di vista.

Come si manifesta l’energia della vita?

L’uomo è un prodotto di “cielo e terra”

Non dimentichiamo che noi essere umani siamo parte integrante della natura, con i suoi vari aspetti come il sole, il vento, la pioggia, il freddo, il caldo, l’acqua, gli animali, la vegetazione sotto ogni sua forma, ma anche il cielo ed i miliardi di stelle e pianeti.

I suoni e le vibrazioni, in particolare, sono parte integrante di tutto il sistema dell’universo, inclusi noi.

 

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Le quattro energie che si trovano dentro la nostra energia vitale

Dentro di noi sono presenti quattro aspetti principali dell’energia.

      • Yuan Qi: “Energia Originaria”. Deriva tutta dall’eredità della memoria cellulare dei nostri avi, genitori, nonni, bis nonni fino alla settima generazione. Questa energia è molto importante per la nostra sopravvivenza  perché è contenuta nei reni. Consideriamola come la più importante per la nostra vita, la forza motrice di ogni attività vitale.
      • Zong Qi: “Energia Ancestrale”. Prodotta dall’aria, dalla trasformazione dei cibi nello stomaco e milza (concetto spiegato bene nel Qi Gong Alchemico).
        Questa energia vitale nutritiva è immagazzinata nel petto, dove aiuta la respirazione polmonare e la circolazione del sangue.
      • Ying Qi. “Energia Nutritiva”. E’ l’energia dello stomaco e della milza ( sotto forma di meridiani), che trasforma gli alimenti per favorire la produzione del sangue e che circola nei vasi di tutto il corpo.
        Ying Qi nutre i tessuti e produce sangue.
      • Wei Qi: “Energia di Difesa”. Circola all’interno dei vasi, negli spazi interstiziali del corpo. Protegge il corpo dalle energie negative che derivano dall’esterno tonificandolo e dando energia ai muscoli, regola la sudorazione e la temperatura.

Cosa succede se c’è mancanza di forza vitale?

Se l’energia Yuan Qi è forte ed abbondante tutti gli organi funzionano bene e le difese sono forti, ma se questo non avviene l’organismo è minacciato ed in pericolo e l’energia vitale scende.

Molti antichi cinesi pensavano che l’energia Yuan Qi non fosse modificabile, ma si è scoperto dopo la creazione del Qi Gong, che questa disciplina lavora su tutte le dimensioni dell’uomo.

Per questo hanno cominciato a pensare che l’energia ancestrale si potesse invece modificare, in particolare attraverso gli esercizi del Qi Gong Medico.

Il primo libro di M.C.A. “Huang Di Nei Jing”, che trasmette gli insegnamenti dell’imperatore Huang Di (2800 a.c.), scritto intorno all’anno 1000 a.c., riporta infatti molti riferimenti al Qi Gong Medico ed al Nei Gong.

Sei interessato a conoscere meglio il Qi Gong Medico, per recuperare energia vitale? Ti invito a leggere questo articolo

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Vincenzo CESALE
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Le foto di questo articolo sono di Raimond Klavins e Andraz Lazic, pubblicate su Unsplash 

Ai miei colleghi Insegnanti…

Ai miei colleghi Insegnanti…

Quali benefici a portato il web? Sicuramente molti: ha aperto le frontiere della conoscenza.

Però non ha fatto conto della mancanza di pudore, da parte di persone senza arte nè parte, che dal web copiano senza ritegno: questo dice già tutto.

Invece di imparare da un insegnante in carne ed ossa, dare tempo al tempo per avere una formazione solida e duratura che darà anche in futuro soddisfazioni e spesso sostentamento economico, si cerca la via più breve: SCOPIAZZARE.

 

La mia esperienza come insegnante

Ho voluto introdurre questo argomento non per parlare ai praticanti, ma per condividere con i miei colleghi insegnanti di lungo corso (Maestri che hanno almeno trenta o quarant’anni di esperienza nel campo delle Arti Orientali), un disagio che personalmente, in questi momenti, sento in maniera incisiva.

Mi capita a volte, durante le lezioni di scontrarmi con un’abitudine ormai purtroppo consolidata: il vizio di cercare tutto quello che si vuole sul web, ha portato ad una difficoltà.

Per l’Insegnante è difficile trasmettere una tecnica senza che almeno un allievo metta in discussione l’insegnamento che sta ricevendo o che ripeta quello che ha visto in internet, invece di eseguire quello che gli stai trasmettendo.

Tutto questo, non comprendendo che quello che ha visto appartiene ad un’altra scuola o ad un altro insegnante con metodi diversi, ed è totalmente fuori dal contesto.

Vi voglio raccontare un esempio, purtroppo di molti: organizzo un seminario di Qi Gong con l’introduzione nuovi esercizi.

Qualche giorno dopo un allievo mi contatta dicendomi che sul web ha visto un insegnante che eseguiva degli esercizi che lui riteneva più belli e più adatti, (con la sfrontatezza di mandarmi il link): a casa si è quindi esercitato, copiando dal video.

Ora mi domando: cosa sei venuto a fare… al mio seminario se poi non segui quello che ti ho insegnato? Rimani a casa e copia quello che vedi su internet, poi magari insegnalo (ovviamente male) dopo un paio d’ore di visione.

 

 

 

Conclusioni

Come docente, mi rivolgo a tutti gli insegnanti e professionisti formatisi nella scuola Due Cieli®, queste mie esperienze vi capiteranno sicuramente, ma dovete sapere che si, avrete pessimi allievi, ma avrete anche ottimi allievi, che saranno quelli che vi daranno molti stimoli e coraggio per proseguire la vostra Via. Non dimenticate le esperienze negative, perchè saranno di insegnamento per costruire esperienze positive e da non sottovalutare, la vostra esperienza e il vostro sapere, lo trasmetterete ad allievi che meriteranno le vostre attenzioni.

 

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#maestriqigong

Vincenzo CESALE
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L’energia antica

L’ energia antica

Per la Medicina Cinese Antica il Qi è la sostanza fondamentale del corpo umano che ne condiziona la vita. La visione dell’uomo nella M.C.A. comprende una visione olistica e una indiscutibile relazione con la natura dalla quale l’uomo trae gli elementi nutritivi.  L’uomo è dunque un prodotto di cielo e terra ed ogni sua trasformazione comporta un movimento di Qi.

Le quattro energie: espressioni di energia antica

Ora affronteremo una serie di elementi che interagiscono con questa energia, così forte quanto sconosciuta, almeno nella sua interezza.

  • Yuan Qi

Energia originaria, più precisamente l’eredità trasmessa dai nostri genitori e da tutti i nostri avi, che è immagazzinata negli organi reni. E’ una energia importante se non la più importante, la forza motrice di ogni attività vitale.

  • Zhong Qi

Energia ancestrale, prodotta dalle varie molecole che compongono l’aria, dalla trasformazione degli alimenti trasformati dallo stomaco e dalla milza. E’ immagazzinata nel petto, dove favorisce la respirazione polmonare e la circolazione del sangue.

  • Ying Qi

E’ l’energia nutritiva, prodotta dalla trasformazione ‘Alchemica’ alimentare, effettuata dallo stomaco e dalla milza. Favorisce la produzione del sangue e lo fa circolare nei vasi in tutto il corpo e nutre i tessuti.

  • Wei Qi

Energia di difesa che proviene sempre dall’alimentazione, circola nei vasi, negli spazi interstiziali del corpo. La sua funzione è di proteggere il corpo dai patogeni esterni, di tonificarlo riscaldando i muscoli, regolando la sudorazione e la temperatura.

 

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Di queste 4 energie la Yuan Qi è la più importante.

Quando il Qi vitale è abbondante gli organi funzionano bene e le difese sono forti, nel caso contrario tutto l’organismo è minacciato. Il Qi Gong Medico ha come scopo quello di rinforzare tutte le energie e sopratutto Yuan Qi, che gli antichi cinesi pensavano che non potesse essere modificabile.

Gli esercizi di Qi Gong Medico lavorano su tutte le dimensioni dell’uomo: corpo, mente, spirito, abbinando movimento, respirazione e visualizzazioni per un corretto sviluppo delle facoltà, delle energie e delle difese, creando effetti sorprendenti.

 

Leggi anche: L’energia del corpo e gli esercizi di Qi Gong

 

La medicina Cinese e il Qi Gong

La M.C.A. si integra ed è necessaria per una pratica efficace con il Qi Gong Medico, che attraverso essa può così essere capito nella sua interezza. Esso si adatta a tal punto che non è paragonabile a nessuna altra tecnica o trattamento.

Uno dei libri più antichi che per ora ne abbiamo memoria è ‘Huang Di Nei Jing’ che riferisce i colloqui dell’imperatore Huang Di (2800 a.C.) che si ritiene scritto intorno all’anno 1000 a.C. : questo libro fa molti accenni all’agopuntura e al Qi Gong Medico.

Secondo i canoni della M.C.A.: se c’è uno squilibrio nella nostra vita e nel nostro corpo si creano problematiche, che possono diventare un problema per la nostra salute fisica ma sopratutto mentale, che è sempre la causa di patologie che possono diventare anche gravi e croniche.

L’equilibrio fra Yin e Yang è lo scopo finale per avere una vita più che soddisfacente, sia mentale che fisica. Per raggiungere questo scopo il Qi Gong Medico ci viene in aiuto per creare  l’energia, dirottandola dove serve.

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Fiaba cinese: la figlia dei draghi

Leggi questa affascinante fiaba cinese.

Foto: Seminario di aggiornamento per insegnanti 2021 metodo IWAKURA® – IL CORPO CHE MEDITA
Docente Deborah Nappi

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La figlia dei draghi 

All’indomani della separazione tra il cielo e la terra, vivevano nel firmamento nove draghi giganteschi che venivano sovente a divertirsi tra le nuvole multicolori. Quando questi nei loro giochi si avvicinavano alla terra, tutto ciò che la copriva si disegnava sotto i loro occhi: le montagne, i fiumi, gli alberi, le piante, gli animali…
Un giorno, furono affascinati da una gemma che sulla terra brillava di tutti i suoi bagliori ora rossi, ora verdi, ora violetti. Come era magnifica! La natura aveva voluto che i draghi avessero un debole per le pietre preziose, e così si precipitarono facendo a gara su questo tesoro per appropriarsene. Ma, cosa strana, la pietra che vedevano così bene dal cielo, scomparve al loro arrivo sulla Terra, sommersa nell’immensa foresta.

Non volendo ritornare a mani vuote, i draghi restarono per continuare le loro ricerche.
Il tempo passava senza che se ne accorgessero, e a forza di persistere nella ricerca di questo gioiello, finirono per metamorfizzarsi nel fiume Lancang. È per questo motivo che questo fiume si chiama anche il Fiume dei Nove Draghi.
A fianco del Fiume dei Nove Draghi si ergeva un enorme picco chiamato Picco Dorato, ai piedi del quale c’era una grotta estremamente profonda, detta Grotta della Roccia d’Oro. Essendo questo un luogo spazioso e luminoso, i draghi decisero di trasformarlo in un palazzo e di istallarvisi.

Parecchi anni più tardi uno di loro, il Re dei Draghi bianchi, mise al mondo una bambina. Questa, molto sincera, vivace e graziosa, aveva la pelle così bianca e fresca come quella delle radici di loto e gli occhi brillanti come delle perle. All’età di sedici anni la figlia dei draghi, annoiata di vivere sempre nel palazzo sotto il fiume, usciva sovente dalle acque per giocare. Un giorno, salita in superficie, scoprì lungo le rive dei ciottoli bianchi, delle sensitive verdeggianti, dei fiori rossi e degli alberi dai frutti color arancio.

 

 

La natura aveva voluto che i draghi avessero un debole per le pietre preziose…

 

 

Ella si divertiva così tanto che si dimenticò che doveva tornare indietro. Dapprima, si divertì un mondo lungo il fiume, poi, desiderosa d’andare vedere altrove, giunse, seguendo un sentiero sinuoso, in cima ad una montagna a nord del fiume. Oltre la montagna scoprì una pianura verdeggiante coperta da palme, da bambù nani e da piante di areca molto slanciate.

Estasiata, la figlia dei draghi continuò ad avanzare. Arrivata davanti alla pianura, vide degli uomini che tiravano dei buoi per arare, delle donne trapiantare del riso con dei cesti sulla schiena, dei bambini e dei bufali bagnarsi in uno stagno. Quanto la vita sulla terra era gioiosa e animata! A quella vista, presa da una grande passione per quel tipo esistenza, non ebbe più voglia di rientrare al Palazzo dei draghi.

 

La fiaba cinese continua…

Proprio in quel momento, le si avvicinò un giovanotto che camminava su un sentiero tra i campi conducendo un bue. Aveva all’incirca vent’anni, ed era vestito con una giacca da contadino, con dei pantaloni voltati in su. Portava una fascia sulla testa e aveva le mani piene di fango. Vedendolo, la figlia dei draghi comprese immediatamente che era lavoratore ed onesto. E senza saperlo se ne innamorò. Gli andò incontro e chiese timidamente:
Fratello coltivatore, mi potresti dire il nome di questo luogo?
Il ragazzo si fermò e rispose molto educatamente:
È la pianura Mengyang dei Dai. Da dove vieni, sorella? Perché sei tutta sola?

La figlia dei draghi avrebbe ben voluto dirgli la verità ma per timore di non essere creduta, rispose in maniera sibillina:
Fratello coltivatore, abito vicino al fiume Lancang. Questa mattina, sono andata a cogliere delle verdure selvatiche nella montagna vicino al fiume. Là, mi sono perduta ed eccomi qui per caso…
Nel sentirla parlare in tale maniera, il ragazzo le disse affabilmente:
Vuoi venire a riposarti un po’ a casa mia? Devi essere molto stanca. Casa mia, quella palafitta, è piccola ma comunque ci sono degli sgabelli per gli ospiti.

La figlia dei draghi abbassò la testa, molto felice, e si lasciò condurre dal giovane.
Il ragazzo si chiamava Yan Maoyang. I suoi genitori erano morti da molti anni. Senza fratelli, viveva solo in una piccola casa di bambù. Aveva lavorato come guardiano di buoi sin dall’infanzia e sapeva già arare la terra all’età di dieci anni. Era povero ma di grande bontà. Quando le persone avevano delle difficoltà, era sufficiente dire una sola parola perché lui andasse in loro aiuto. Tutti gli abitanti del villaggio lo trovavano molto simpatico. Parecchie donne molto premurose avevano da molto tempo l’intenzione di aiutarlo a fondare una famiglia. Ma non avevano ancora trovato la ragazza giusta.

Il sole era già tramontato e gli uccelli sarebbe ben presto ritornati al loro nido. I paesani, stupiti di veder Yan Maoyang rientrare con una bella ragazza, andarono tutti sul balcone per guardarli. Il ragazzo era un po’ infastidito ma per niente imbarazzato. «È naturale, si disse, condurre a casa qualcuno che si è smarrito, perché dovrei infastidirmi?»
Rientrato a casa, Yan Manyang depose una catinella d’acqua sul balcone e chiese alla ragazza di lavarsi i piedi. Poi, dispose una tavola rotonda di striscioline di giunco sulla quale mise una ciotola di riso glutinoso, della zuppa di germogli di bambù e dei cetrioli salati.

Sorella smarrita, disse con tenerezza, avrai probabilmente fame dopo aver digiunato tutto il giorno, vieni subito a mangiare qualcosa!
Vedendo che la giovane era arrossita e sembrava confusa, aggiunse:
Queste verdure selvatiche e la zuppa fredda non sono certamente molto appetitose, ma il riso glutinoso, però, è buono, vieni ad assaggiarne!
Fratello coltivatore, come posso ringraziarti! Esclamò la figlia dei draghi. Era la prima volta che mangiava il cibo del mondo terrestre e lo trovava migliore di quello del Palazzo dei draghi.

Finito di mangiare, era già buio. L’orfano si mise in agitazione. Cosa sarebbe accaduto se un uomo pieno di salute avesse dormito con una bella ragazza sotto lo stesso tetto? Ma la notte gli impediva di riaccompagnarla a casa.
La figlia dei draghi era intelligente, e si era già accorta dell’angoscia del giovane. Pensando che era giunto il momento della verità, gli disse con franchezza e tenerezza:
Fratello coltivatore, scusami; in realtà io sono la figlia dei draghi e vivo nella Grotta della roccia d’oro del fiume Lancang. Il desiderio per la vita umana mi ha spinto a venire sino qui. Ti supplico di tenermi, diventerò volentieri tua moglie e ti coprirò di cure e tenerezza.

 

 

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A queste parole, Yan Maoyang fu costernato. Come era possibile che questa graziosa figliola fosse la figlia dei draghi del fiume Lancang? Scettico, egli la interrogò e rinterrogò per esserne certo. Ed ogni volta la giovane giurava di dire la verità.
Yan Maoyang non insistette più. Che quello che diceva fosse vero o falso, egli decise di rispondere alla preghiera della ragazza. Così le disse sinceramente:
Figlia dei draghi, tu hai un’anima pura come una goccia d’acqua! Ma io sono un uomo molto povero. Hai pensato alle difficoltà alle quali andrai incontro se vivrai con me?
Se si ama veramente, rispose la figlia dei draghi, il più aspro dei frutti diventa dolce nella bocca degli innamorati.
Essi procedettero alla cerimonia nuziale la sera stessa.

L’indomani, a questa notizia, i paesani andarono a felicitarsi con dei fiori, del riso dell’ultimo raccolto e dello zucchero rosso in polvere. Vedendo che questi contadini erano tutti molto onesti e benevoli, la giovane sposa giunse le mani per esprimere loro i suoi ringraziamenti sinceri:
Mille volte grazie per avermi dato il diritto d’asilo nel vostro villaggio malgrado la mia bruttezza. A partire da oggi, se voi avrete delle difficoltà, io farò del mio meglio per aiutarvi.
Queste parole colmarono di gioia i paesani che cominciarono ad esprimere i loro desideri:
Ebbene, figlia dei draghi, dacci più pioggia, il nostro villaggio non ha abbastanza risorse d’acqua, il trapianto del riso non si può fare senza la pioggia, implorò un vecchio.

E poi, proseguì una nonna, la gente di Mengyang non sa nuotare né condurre le zattere. Quando abbiamo bisogno di recarci in visita dai nostri parenti sull’altra riva del fiume, non potresti aiutarci ad attraversare il fiume?
La nuova venuta acconsentì con gioia.
Da allora, si dice, il tempo divenne molto favorevole per la risicoltura nel villaggio Mengyang. Quando la gente di Mengyang aveva voglia di andare al villaggio Jinghong, doveva solo gridare: «Sono del villaggio Mengyang, che la figlia dei draghi abbia la gentilezza di aiutarmi ad attraversare il fiume», perché apparisse un ponte sul fiume.

Un anno più tardi, la figlia dei draghi era incinta. I paesani andavano sovente a trovarla a casa, augurandole di mettere al mondo un neonato paffuto senza difficoltà. Ma proprio in quel periodo accadde qualcosa di catastrofico.
Con lo scopo di farsi costruire un altro palazzo, il nuovo capo del villaggio Jinghong ordinò a tutti gli uomini del villaggio di andare ad abbattere il legname necessario sulle montagne. Un mese dopo, essi ne avevano già raccolto la quantità necessaria. Ma al momento di attraversare il fiume, le zattere di bambù furono rovesciate dalle onde e tutto il carico di legname cadde nel fiume Lancang.

I battellieri, diverse migliaia, si adoperarono per recuperare tutto quel legno per novantanove giorni, ma fu tutta fatica inutile. Come fare? Il capo del villaggio Jinghong era molto inquieto, quando un uomo molto intelligente andò a suggerirgli una soluzione:
Mio signore, gli disse, io mi reco sovente al villaggio Mengyang per rendere visita a dei parenti. Ho saputo che là un giovanotto ha sposato la figlia dei draghi. Se si chiedesse aiuto a quest’uomo, forse si ritroverebbe facilmente il legno perso nel fiume.
A queste parole, il capo fece chiamare immediatamente Yan Maoyang.
Costui era un uomo di cuore. Era sempre disponibile. Ma questa volta egli esitò, poiché sua moglie era incinta di nove mesi e avrebbe ben presto partorito. Ma il messaggero lo implorò tanto e ancor di più:
Se noi non possiamo recuperare il legname, il capo del nostro villaggio ci farà picchiare sino alla morte. Abbiate pietà di noi e aiutateci a venirne fuori.

La figlia dei draghi si commosse e disse a suo marito:
Va’, mio caro sposo. Aiutare gli altri a superare le difficoltà è nostro dovere. I paesani si occuperanno di me, stai tranquillo!
Le parole della sua sposa lo rassicurarono e così si recò a Jinghong accompagnato da colui che aveva chiesto aiuto.
Dopo la partenza di suo marito, la figlia dei draghi andò furtivamente sulle rive del piccolo fiume del villaggio Mengyang. Là, ella pregò il genio del fiume di dire al Re dei draghi di aiutare suo marito a recuperare il legname caduto, il più presto possibile.
Il Re dei draghi del fiume Lancang, per far piacere a sua figlia, inviò immediatamente numerosi pesci e gamberi ad assistere Yan Maoyang nel ripescaggio.

 

fiaba cinese

Leggi anche: “la povertà e la ricchezza” (un racconto giapponese)

 

In meno di mezza giornata, essi riuscirono a tirare fuori dall’acqua più di un migliaio di tronchi d’albero. La gente di Jinghong ne era stupefatta. «Oh, diceva, è miracoloso! Solamente il genero del Re dei draghi è capace di fare questo!»
Ma qualcuno ne aveva fatto partecipe il capo del villaggio Jinghong. Convinto dei talenti di Yan Maoyang, questi riconobbe che nessuno a Jinghong era capace quanto il giovane. Ma proprio in quel momento, un uomo gli mormorò all’orecchio:
Mio rispettabile maestro, il giorno della vostra morte è vicino!
Il capo spalancò gli occhi e chiese:
Cosa succede? Qualcuno cerca di uccidermi?
L’uomo rispose con astuzia:
Non ora, ma bisogna stare all’erta! Riflettete bene, Yan Maoyang è mille volte più forte di voi, se avesse l’intenzione di diventare, al posto vostro, il capo del villaggio Jinghong, sareste in grado di misurarvi con lui?
Allora cosa bisogna fare, secondo te?
Chiese il capo con un tono ansioso.

La cosa migliore sarebbe quella di ucciderlo prima che egli sospetti qualcosa, rispose l’uomo estraendo la propria sciabola.
Il capo scosse la testa, vedendo pagato con l’ingratitudine il suo benefattore. Ma subito gli balenò un’altra idea per la testa: «il capo del villaggio Jinghong deve essere un uomo del posto, non bisogna cedere questa carica ad un uomo del villaggio Mengyang. Sarà meglio agire per primo».
Fece allora arrestare Yan Maoyang con l’intento di trascinarlo nella foresta per decapitarlo.
A questa notizia, la gente del villaggio Jinghong che abitava lungo il cammino dove doveva passare il condannato andò ad intercedere in suo favore e a dissuadere il loro capo dall’agire alla leggera.

Ma costui non sentiva da questo orecchio e tranciò la testa di Yan Maoyang con un colpo di sciabola.
Avendo appreso della morte di suo marito, la figlia dei draghi cadde in deliquio. Grazie alle cure dei paesani, ella ritornò poco a poco in sé. Nella sua collera, disse:
Non credevo che esistessero a questo mondo degli uomini così malvagi. Mio marito ha avuto la bontà di andare ad aiutarli. Ma invece di essergli riconoscenti, essi l’hanno ucciso, io non glielo perdonerò!

La notte stessa, la giovane ritornò nel Palazzo dei draghi per far partecipe del suo dolore il Re dei draghi bianchi.
Questi, preso dal furore, ordinò immediatamente ai soldati dei gamberi di gettare grosse pietre nel fiume Lancang. Subito le acque del fiume iniziarono a scorrere a ritroso e, in un niente, inondarono Jinghong e le sue risaie. Il capo e gli abitanti trovarono scampo sulla sommità delle montagne dove si nutrirono di foglie d’alberi e di frutti selvatici.
Perché le acque del fiume salgono così in fretta, visto che non è caduta una sola goccia di pioggia?
S’interrogò il capo del villaggio Jinghong che dava per scontato che la cosa sarebbe stata di breve durata.
Ma trascorsero otto o nove giorni senza che si avesse alcun segno di decrescita.

I sinistrati avevano mangiato tutte le foglie degli alberi e i frutti selvatici e ora rischiavano di morire di fame. Allora un vecchio disse al responsabile:
Hai avuto torto ad uccidere il bravo giovane che ci ha aiutati a ripescare il legname. Ti rendi conto che è la tua cattiveria che ha provocato la collera della figlia dei draghi ed è indirettamente la causa di questa apocalisse! La sola via d’uscita che ti permette di sopravvivere è quella di andare a riconoscere i tuoi crimini davanti alla figlia dei draghi.
Il capo comprese solo allora le cause di quella catastrofe. Rimpianse molto la sua imprudenza e fece fare una zattera di bambù che lo conducesse verso le montagne sull’altra riva in compagnia dei suoi consiglieri.

Là, scesi dalla zattera, si recarono a piedi del villaggio Mengyang per domandare perdono alla giovane vedova:
Figlia dei draghi, disse il capo del villaggio Jinghong, la nebbia ha ostruito la mia vista, quanto me ne voglio d’aver ucciso tuo marito su istigazione di cattivi consiglieri. Uccidimi se vuoi, ma ti supplico di non annegare gli abitanti del villaggio Jinghong.
La figlia dei draghi gli lanciò uno sguardo furioso, gli rimproverò la sua ingratitudine e gli chiese di rendergli suo marito. Incapace di assolvere a tale richiesta, il capo non sapeva che implorare la clemenza.

Fu soltanto dopo aver lungamente pianto che la figlia dei draghi si calmò. Allora il capo le disse:
Figlia dei draghi, se tu ci perdoni e lasci gli abitanti del mio villaggio vivere tranquillamente, noi saremo felici di nutrirti di generazione in generazione.
La figlia dei draghi, nonostante la sua tristezza e la sua indignazione, non se la sentiva di annegare tutti gli abitanti del villaggio Jinghong. Così acconsentì.

La sera stessa, essa ritornò nel Palazzo dei draghi per domandare al Re dei draghi di far togliere lo sbarramento di pietre dal fiume. La mattina del giorno dopo, le acque del fiume avevano ripreso il loro corso normale, i villaggi e i campi emersero nuovamente dall’immensità delle acque.
Da allora, per esprimere la loro riconoscenza, la gente del villaggio Jinghong considerano la figlia dei draghi come il genio del loro villaggio e vanno a venerarla ogni anno lungo le rive del fiume.
Si narra anche che, poco dopo il suo ritorno al Palazzo dei draghi, la figlia dei draghi avesse partorito un bel neonato. E poiché durante la maternità ella aveva avuto bisogno di uova, quando la gente va a renderle omaggio le porta come offerta centoventi uova di differenti colori.

(Fiaba cinese)

Vincenzo CESALE
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QI GONG ENERGETICO

Conoscere il Qi gong energetico. 

Quando l’energia è emozione!

Quando parliamo di Qi Gong energetico parliamo anche di emozioni, senza di esse infatti l’uomo non vivrebbe. Le emozioni fanno muovere il nostro mondo interiore, spesso ci fanno agitare ma il più delle volte ci rendono attivi e reattivi, mettendo in circolo anche l’adrenalina. Diciamo che ottenere una buona capacità di equilibrio non solo ci rafforza e ci rende anche più stabili ma ci aiuta ad essere più sicuri e qui entra in gioco anche il fattore dell’autostima.

Le emozioni per la medicina cinese

Nella medicina cinese, la mente è in tutto il corpo, e proprio ad ogni organo è attribuibile una specifica emozione, legata al tipo di intelligenza di cui è dotato.

Ma come funziona la sfera sentimentale del Qi gong energetico secondo la tradizione cinese?

Secondo la tradizione cinese, la sfera sentimentale, è ben distinta da quella emozionale  e proprio nel Qi Gong  vi è l’idea di relazione, intesa come soffio ed energia che permette lo scambio tra il microcosmo e il macrocosmo. La nutrizione, non viene vista solo come concetto di alimentazione ma anche come accrescimento emotivo, e per questo motivo viene vista come capace di regolarizzare i vari aspetti della vita, tra cui le emozioni.

 

Leggi anche: IL QI GONG YI JIN JING

 

Ogni individuo è a sé e differente dall’altro

Ogni individuo è in grado di sviluppare una reazione ed  un comportamento determinato da stimoli affettivo-sentimentale, secondo la propria predisposizione. Pertanto è naturale provare emozioni, ma alcuni individui vanno contro natura e per scelta decidono di diventare anaffettivi.  Eppure, in base a determinati eventi che prendono il sopravvento sulla nostra vita, possiamo percepire diverse tipologie di emozioni quali gioia, felicità ma anche paura, rabbia, ansia, tutte emozioni che poi andiamo a rielaborare a livello energetico al punto tale che possiamo fare esperienze davvero negative di queste emozioni, a volte anche autodistruttive.

Su cosa ci porta a riflettere il Qi Gong energetico?

Il Qi Gong energetico, ci porta anche, ma non solo, a riflettere su quello che viene considerato l’aspetto interiore della persona (microcosmo) che risulta essere strettamente collegato con la realtà esterna (macrocosmo), che determina la comparsa e il susseguirsi delle emozioni.

Perchè allora spesso ci sentiamo a disagio?

Questo nostro disagio, può diventare allarmante quando noi non siamo più in grado di gestirlo e quando prende il sopravvento, tanto che si può parlare di disarmonia emozionale, ovvero, un’emozione diventa predominante, insistente nel tempo e non dà più spazio alle altre. Succede infatti che una o più emozioni possono nascere per limitare l’eccesso caratteriale della persona che da sola non sarebbe in grado di dosarsi.

E quì interviene il Qi Gong, con i suoi esercizi specifici per ogni problematica, la sua particolare respirazione che non solo integra la pratica ma è indispensabile per avere un ottimo risultato, funge quindi da controllo, dotando il soggetto sia di un freno che di un acceleratore al fine di portarlo ad acquisire l’equilibrio Yin e Yang.

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Alchimia e Qi Gong

Seminario di Qi Gong Alchemico

Un bellissimo gruppo di Qi Gong nel seminario di aggiornamento Insegnanti della scuola Due Cieli.

Programma svolto: lavoro sul Qi Gong Alchemico e le sue figure.

Un saluto affettuoso a tutti i partecipanti provenienti da tutta Italia, un’attenzione a Stefania e Tina che hanno partecipato in streaming.

 

Leggi anche: IL QI GONG E LA FIBROMIALGIA 
https://www.kyudoiaidoqigong.it/ginnastica-per-fibromialgia/

 

 

Yin e Yang

Chang E e suo marito Hou Yi, il prodigioso arciere, vivevano durante il regno del leggendario imperatore Yao (2000 a.C. circa).
Hou Yi era un valente membro della Guardia Imperiale che maneggiava un arco magico e scoccava frecce magiche.
Un giorno nel cielo apparvero dieci soli. La gente sulla terra non riusciva più sopportare il caldo e la siccità che ormai continuavano da diversi anni.

L’imperatore decise allora di chiamare Hou Yi ordinandogli di tirare ai soli in soprannumero per eliminarli dal cielo e soccorrere così la popolazione.
Facendo uso della sua abilità, Hou Yi ne abbattè nove lasciandone solo uno. La sua fama si diffuse, allora, fino giungere alla Regina Madre d’Occidente (Xi Wang Mu) nei lontani Monti Kunlun. Essa lo convocò al suo palazzo per ricompensarlo con la pillola dell’immortalità, ma avvertendolo così:
“Non devi mangiare la pillola immediatamente. Prima devi prepararti per 12 mesi con la preghiera e il digiuno”.
Essendo un uomo diligente, egli prese a cuore il consiglio e iniziò i preparativi nascondendo, prima di tutto, a casa sua la pillola.

Sfortunatamente fu chiamato d’improvviso per una missione urgente.
In sua assenza, la moglie Chang E notò una luce fioca e un dolce odore emanare da un angolo della stanza. Una volta presa la pillola nella mano, non riuscì a trattenersi dall’assaggiarla. Nel momento in cui la ingoiò la legge di gravità perse il suo potere su di lei. Poteva volare! Non molto tempo dopo sentì suo marito ritornare e terrorizzata volò fuori della finestra.

Arco e frecce in mano, Hou Yi la inseguì per mezzo cielo, ma un forte vento lo riportò a casa.
Chang E volò dritta sulla Luna , ma quando arrivò, ansimava così forte per lo sforzo compiuto, che sputò l’involucro della pillola, la quale si tramutò istantaneamente in un coniglio di giada, mentre Chang E divenne un rospo a tre zampe.

Da allora vive sulla luna respingendo le frecce magiche che il marito le tira.
Hou Yi si costruì un palazzo sul sole ed essi si vedono il quindicesimo giorno di ogni mese.
Chang E e Hou Yi, simboli, rispettivamente della luna e del sole, sono divenuti espressione di yin e yang, negativo e positivo, buio e luce, femminile e maschile, ossia della dualità che governa l’universo.

 

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Vincenzo CESALE
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QI GONG COME VIA SPIRITUALE

QI GONG COME VIA SPIRITUALE e di CRESCITA PERSONALE

Come mi aiuta concretamente il Qi Gong?

Siamo spesso alla ricerca dello sviluppo personale, ma senza pratiche concrete diventa difficile capire come beneficiare di questo accrescimento. A volte abbiamo la sensazione che nella nostra vita manchi davvero qualcosa, ma la ricerca diventa ardua quando non sappiamo dove cercare e soprattutto cosa: ebbene,  la via si chiama Qi Gong ed una disciplina che aiuta ad abbassare (addirittura azzerare) lo stress, alzando le difese immunitarie.

 

Leggi anche : il Dantian inferiore nel Qi Gong

Hai mai provato la ginnastica dolce?

Sebbene sia riduttivo chiamarlo ginnastica dolce, il Qi Gong accresce lo sviluppo personale e ci permette di avere padronanza del nostro corpo e della nostra mente, mediante movimenti che aiutano a riportare l’equilibrio corpo e mente.

L’efficacia risulta essere veramente trasformativa e gli effetti diventano tangibili: soprattutto ci permette di arrivare ad avere “pensieri lunghi”, ovvero di affrontare in maniera positiva la vita, non solo in proiezione dell’oggi ma anche del domani. Addirittura, in Cina, il Qi Gong è stato inserito nel piano sanitario nazionale e riconosciuto come trattamento medico per svariate patologie: asma, insufficienza cardiaca, ansia, ipertensione, oltre che supporto alle terapie anticancro.

In cosa consiste la pratica del Qi Gong come via spirituale?

La pratica Qi Gong è vista come un insieme di movimenti lenti, tra cui esercizi di respirazione, concentrazione mentale ed emissioni di suoni, le cui vibrazioni “sottili” riequilibrano la funzionalità degli organi vitali.

 

qi gong come via spirituale

Corso di Qi Gong settimanale: https://duecieli.it/corso/ginnastica-dolce-per-la-schiena/

 

Il Qi Gong insegna a concentrarsi sul respiro e a rallentarlo

Possiamo fare un paragone che sicuramente ci può aiutare a capire meglio: se pensiamo all’animale più longevo, la tartaruga, possiamo provare a pensare che essa compie due atti respiratori al minuto, noi circa 18;  di fatto, la respirazione corretta dev’essere: leggera , regolare e profonda, motivo per cui basterebbe questo ad allungare la vita.

Quali sono quindi i benefici?

Chi percepisce il Qi Gong come pratica di consapevolezza riesce a trarre veri benefici dai  movimenti che influiscono sulla mobilità articolare, inoltre è possibile  migliorare la postura ed allo stesso tempo tenere sempre allenati tutti quanti i muscoli del corpo. In più il Qi Gong permette di regolarizzare la pressione sanguigna, agisce sul metabolismo energetico e sulle funzionalità del cuore.

Ma i benefici sono solo fisici?

Assolutamente no, in quanto grazie al Qi Gong, scuola Le Quattro Direzioni, ovvero l’arte millenaria che arriva dalla Cina, impariamo anche a coltivare l’energia vitale, riduciamo lo stress e l’irrequietezza mentale, favorendo una condizione di calma e benessere psicofisico. Questo ci permette di essere persone focalizzate, quindi in grado di decidere e di diventare anche molto più selettive nei confronti del nostro benessere di tutti i giorni.

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Vincenzo CESALE
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L’origine del Taoismo

L’origine del Taoismo risale, più o meno, al 440 a.C.

L’essenza stessa del Tao è stata delineata dai quietisti, che furono gli ispiratori del taoismo come religione mistica.
Le prime tre opere taoiste sono: il Chuang Tuz e il Lieh Tzu, in seguito appare l’opera Daodejing, La Via e il suo potere di Laozi 老子 VI secolo a.C. trascritto come Lao Tzu. Queste sono le opere più importanti tra la vasta collezione che costituisce il canone taoista.

Laozi, considerato il fondatore del taoismo, era contemporaneo di Confucio K’ung fu Tzu (551 a.C.-479 a.C.).
Nel Daodejing, che qui da noi viene tradotto come Tao Te Ching, egli descrive la natura della vita, la via della pace: con questa speranza Laozi sperava di poter contribuire alla fine delle guerre feudali e di tutti i conflitti del suo tempo.
La parola “Dao” si può tradurre come via, è lo stesso concetto che i giapponesi collegano alla parola “Do”.
Il Qi Gong è una serie di esercizi fisici con movimenti lenti che bilanciano lo Yin e lo Yang, creando l’energia “Qi” (pronunciato ci), dentro di noi, per nutrire la nostra energia, allontanare i patogeni e nutrire il nostro spirito.

 

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Pratica Qi Gong con noi: vai alla pagina https://duecieli.it/corso/ginnastica-dolce-per-la-schiena/

 

Il  Chuang Tzu dice anche che, nell’origine del Taoismo, un uomo di conoscenza inferiore o con pensieri mondani non possa avere una coscienza superiore. Dice anche che l’uomo dovrebbe sviluppare la virtù e cercare la passione, la moderazione e l’umiltà, e che dovrebbe pensare alle proprie azioni e pianificarle attraverso il Tao.

Yin e Yang simboleggiano gli opposti presenti in tutto l’universo, ciò che dà la possibilità di avere sempre un divenire: il giorno la notte, il caldo il freddo ecc…se questo non è in equilibrio si si creano delle disfunzioni, sia a livello corporale sia a livello spirituale.

I taoisti pensano anche che i Cinque Elementi, Terra, Metallo, Acqua, Legno e Fuoco, in questa sequenza attivano il ciclo di rigenerazione di otto esistenti; occorre precisare che i taoisti sono stati gli scopritori degli otto Vasi Straordinari: fino a quel momento, infatti, si conoscevano solo i Dodici Meridiani Principali.

 

Quando si perde il Dao, appaiono la moralità e il dovere
E’ meglio accendere una lampada, che maledire l’oscurità
L’argilla è necessaria per modellare il vaso. Ma il suo uso dipende dal vuoto interno che si riesce a creare
Coloro che sanno non parlano, coloro che parlano non sanno
Nel mondo nulla è morbido debole quanto l’acqua, ma nel lavorare il solido e il forte nulla è in grado di superarla
Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare
Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo
Più si emanano leggi e decreti, più ci saranno ladri e predoni”


Laozi

 

Leggi anche: aspetti del dantian

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Vincenzo CESALE
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L’energia del corpo e gli esercizi di Qi Gong

L’energia del corpo è il Qi che scorre all’interno dei meridiani energetici, i canali che si attivano (attraverso il movimento ed il respiro), durante l’esecuzione degli esercizi di Qi Gong. Molto spesso, soprattutto all’inizio della pratica, le sensazioni sono molto forti ma discontinue, perché i praticanti non sono ancora abituati a percepire in modo continuativo il movimento del Qi.

La domanda di un allievo in merito all’energia del corpo

Qui di seguito riporto un messaggio ricevuto da uno dei praticanti del corso del martedì, che in questo momento segue le lezioni solo on line.

<<
Buona sera Maestro Vincenzo, ho una domanda da farle.
L’ultimo esercizio di ieri ad un certo punto, quando l’ho capito, ho incominciato a sentirlo come una danza, un volo, un sogno… E’giusto questo, oppure è meglio continuare ad essere presenti nella terra e nel corpo? Oppure sono solo due metodi, con due risultati ovviamente diversi..?!
Grazie della sua cortese risposta. Buona serata. P.A.
>>

Questo è un tipico esempio di percezione, sviluppata all’improvviso durante gli esercizi. La “discontinuità” è data dal fatto che un allievo principiante impiega più tempo per riuscire ad eseguire l’esercizio nel modo corretto, quindi è più lento a sentire l’energia del corpo.

La mia risposta
<<
Nella nostra Scuola non ci sono dogmi:ognuno è libero di fare il proprio percorso come meglio crede, dunque è libero di sentire la propria energia del corpo circolare. E’ una sensazione piuttosto comune che nei primi anni di pratica l’energia si percepisca nei punti più sollecitati dal nostro contesto di vita ed esperienze personali, a volte anche riferita ad esperienze dove altri ci hanno guidati senza una nostra libera scelta.
Con gli anni di pratica tutto questo cambia, e finalmente siamo liberi di affrontare il nostro viaggio come meglio crediamo.
Per concludere: lasci che tutto scorra come deve scorrere, senza opporsi, vedrà che con il tempo capirà e tutto sarà più chiaro.
>>

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Il qi gong e lo scorrere del Qi

L’ energia del corpo che riusciamo a creare nel Qi Gong è immensa. Questo, però, ci porta a considerare che non sempre siamo pronti e gestirla: muovere il Qi interferisce sulla nostra zona di comfort, quindi le nostre emozioni vengono messe a dura prova: tutto questo si verifica finché non troviamo un equilibrio che ci permette di usufruire pienamente di queste opportunità, integrando fra loro le nostre credenze e la nuova realtà.

Molte volte capita di sentirsi a disagio con un interlocutore, o addirittura innervosirsi per le idee o gli atteggiamenti diversi dai nostri.

Se ci soffermiamo un attimo, prima di agire in modo sconveniente, dobbiamo pensare che il nostro interlocutore non ha avuto, nella sua vita, le nostre stesse esperienze, magari è stato inserito in un habitat diverso o in una cultura diversa. A volte bastano pochi metri di differenza, come nel caso di una linea di frontiera, per cambiare lingua, credenze, religioni… essendo comunque esseri umani appartenenti alla stessa specie.

 

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Personalmente mi attengo con attenzione ad una frase che con il tempo ho fatto mia: “Tutto quello che credi non è la realtà”.

E’ una frase che cerco di non dimenticare mai, ed è il fondamento che mi segue sempre nel mio viaggio di vita. Praticando il Qi Gong diventa più facile integrare ciò che è diverso da noi: il Qi, l’energia del corpo, scorre e comprende il mondo in modo sottile.

A volte pensiamo che la verità che noi conosciamo sia la stessa anche per gli altri, che il pensiero che noi abbiamo sia uguale anche per gli altri, ma così non è: le esperienze, l’età, la provenienza ecc. fanno si che ognuno di noi sia un’entità singola ed unica. Questa è la diversità.

Nell’insegnamento e nella pratica del Qi Gong, bisogna tener conto di molti fattori, ma il rispetto per il viaggio che ognuno di noi percorre è personale e indiscutibile.

Questa diversità tra le persone esiste anche quando cerchiamo di apprendere un esercizio e ancor di più quando subentra il lavoro sulle energie del corpo e sulle emozioni, che sono una questione molto personale.

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チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
Docente Centro Due Cieli

Come si può aumentare la propria energia? Ecco la chiave

Aumentare la propria energia attraverso il Qi gong: la via per il recupero e l’aumento dell’energia mentale. Come?

Con l’esercizio fisico, con il controllo del respiro e della mente, si può aumentare il qi personale, infatti attraverso la filosofia delle arti marziali cinesi, vengono coordinati i movimenti con la respirazione.

Non solo: i movimenti sono associati alla concentrazione mentale ed alle tecniche di meditazione.

Il Qi Gong della Scuola “Le Quattro Direzioni” lavora sull’energia, ed aumentare la propria energia significa appunto accrescere la propria forza interiore (qi), quella che ci riequilibra e ci allinea al mondo circostante.

Accrescere l’energia vitale (qi), permette all’individuo di raggiungere un benessere totale, capace di comprendere corpo, mente e spirito.

 

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Perché è importante aumentare la propria energia attraverso l’esercizio?

Perché attraverso l’esercizio, quindi la corretta postura ed il movimento, che è essenziale, aumenti anche la concentrazione e la focalizzazione mentale, quindi la capacità di prenderti cura di te stesso in modo efficace, ma anche degli altri.

Mettendo in moto l’energia stimoli la tua capacità di bilanciare, rafforzare e accrescere l’integrazione positiva nella realtà circostante, senza la quale l’uomo non è in grado di vivere liberamente, cioè come uomo libero e non sottomesso a vizi, circostanze, malessere, malumore, stress, ansia, ecc.

Perché praticare il Qi gong è molto importante anche nell’ambito delle arti di combattimento?

Oltre, come abbiamo detto, ad aumentare la propria energia, la quale è un fattore importante nella risposta fisica e mentale durante una competizione, ci sono altri aspetti che intervengono nel migliorare la prestazione di un praticante di arti orientali.

Nelle tecniche trasmesse nell’ambito della Scuola Le Quattro Direzioni, grazie agli esercizi di rafforzamento graduale del qi, si possono acquisire abilità altrettanto importanti, tra le quali la resistenza alla ricezione di forti colpi, in quanto il controllo elastico del corpo e del movimento si accresce con alla pratica del Qi gong. Inoltre è ritenuto uno strumento importante nell’addestramento all’arte marziale, necessario per sviluppare il controllo del respiro, dell’energia vitale e della forza.

Di conseguenza, quando praticato nell’ambito delle arti marziali, il Qi Gong migliora le proprie abilità di combattimento.

 

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Quali Benefici apporta il Qi Gong per chi vuole aumentare la propria energia?

Scegliere di avvicinarsi al Qi Gong è una decisione che, al di là di tutto, si rivela sempre e comunque positiva nell’ottica del mantenimento della salute. La pratica abituale è un atto individuale rivolto alla conquista dell’equilibrio del corpo, della mente e dello spirito.

Infatti, questa disciplina:

✓ migliora lo stato di salute fisica e mentale
✓ Riduce lo stress emotivo
✓ Fortifica la persona e la sua forza vitale
✓ Migliora la circolazione sanguigna e la circolazione linfatica
✓ Favorisce la salute generale dell’apparato muscoloscheletrico, dell’apparato cardiovascolare e dell’apparato respiratorio
✓ Tonifica i muscoli
✓ E’ uno strumento potente nell’aumentare la propria energia
✓ Riduce i dolori alle articolazioni e alla schiena
✓ Riduce la pressione sanguigna
✓ Migliora il riposo notturno
✓ Migliora la concentrazione
✓ Aumenta la consapevolezza di sé e del proprio corpo

Inoltre si acquisisce consapevolezza e chiarezza mentale, grazie agli esercizi di respirazione che permettono di gestire meglio il pensiero e le emozioni. E alla domanda “si diventa persone migliori?”, la risposta è sì, partendo proprio da se stessi.

Se hai deciso di occuparti in modo attivo del tuo equilibrio e di aumentare l’energia personale, vieni ad iscriverti ai corsi del metodo di Qi Gong Medico “Le Quattro Direzioni”.
Puoi partecipare di persona oppure IN STREAMING, seguendo le lezioni da casa dovunque ti trovi.
Ti ricordo che il Qi Gong è una disciplina sportiva lenta e non invasiva, che non sostituisce l’azione del Medico, ma si rivela la migliore disciplina integrata che puoi praticare anche in presenza di disturbi fisici notevoli, proprio perché non interviene sul tuo corpo in modo forzato o dannoso.
Contatta la nostra Scuola: visita il sito e richiedi informazioni.

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Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
Docente Centro Due Cieli
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