ESERCIZI DI RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA, ESPERIENZA VISSUTA

La rispirazione sperimentata nella vita reale

Perchè sono importanti gli esercizi di respirazione diaframmatica? Oggi lascio spazio per raccontare la sua esperienza ad Irene, una studentessa del PERCORSO INTRODUTTIVO ALLA NATUROPATIA .

La respirazione diaframmatica ventrale, è una tecnica poco conosciuta da noi occidentali, ma costituisce il cardine dei nostri corsi: sia di medicina cinese o di meditazione dinamica “Iwakura” o di Qi Gong medico della scuola “Le Quattro Direzioni” o delle arti giapponesi “Iaijutsu” e “Kyudo” .

Quella che stai per leggere è la verifica di Irene Giraldo, una nostra studentessa a distanza che ha presentato il resoconto dopo un intenso lavoro, seguendo le istruzioni indicate nel corso e praticando regolarmente.

Tutto questo dopo aver seguito con attenzione i filmati e la dispensa che sono parte del CORSO DI RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA VENTRALE .

Condivido con te la sua esperienza diretta, per mostrarti quali effetti (e benefici) si possono ottenere da subito con una pratica regolare ed attenta degli esercizi..

 

 

esercizi di respirazione diaframmatica 1

 

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Esercizi di respirazione diaframmatica: Verifica di percorso

 

Ho iniziato a praticare la respirazione diaframmatica nel mio posto preferito, il giardino.
Sulla respirazione diaframmatica del ventre ho dovuto lavorarci di più. Non essendo più abituata a respirare con il ventre, ma solo con la parte toracica, ci ho messo un po’ ad eseguirla.

Mi ha dato la sensazione di fare una cosa “strana”, come se non mi appartenesse.

Con il tempo ho sentito i suoi benefici. Per addormentarmi e spegnere la mente da diecimila pensieri inizio a concentrarmi sul mio respiro e respiro con il ventre.

Mi dà una sensazione di calore materno, mi sembra di sentire il calore della mamma e questo respiro mi coccola e mi porta a dormire serena e ad addormentarmi con tranquillità senza pensieri.

 

Seconda parte di esercizi: la respirazione diaframmatica addominale

 

Il respiro dal ventre l’ho applicato durante le meditazioni e mi porta ad una concentrazione maggiore su me stessa.

Un giorno mi sentivo gonfia, avevo un sacco di pensieri al lavoro e in più il mio ciclo era in ritardo di 5 giorni e quindi ero sommersa da ansia e paura.

Senza perdere la calma ho messo una musica con i suoni della natura in sottofondo e ho iniziato a respirare con il ventre. Ci ho messo un po’ a liberare la mente, ma dopo 20 minuti circa non sentivo altro che il mio cuore e la mia pancia.

Sentivo i gorgoglii, sentivo la sua tensione, la mia paura. Sentivo come tutto lo stress aveva bloccato il mio ventre. Ho appoggiato la mano destra sopra di esso ed ho continuato a respirare finché non ho sentito il momento di smettere.

Un’ora dopo il mio ciclo è arrivato e mi sentivo leggera, serena e ho ringraziato me stessa per essermi ascoltata. Mi sentivo meno tesa ed ho iniziato a dare un ordine a tutti i miei pensieri, liberandomi da quelli superflui e inutili.

 

Gli effetti degli esercizi di respirazione diaframmatica: una maggiore riflessione

 

Sto imparando ad essere meno impulsiva sul luogo di lavoro: prima di prendere qualsiasi decisione mi reco nel retrobottega ed inspiro ed espiro chiudendo gli occhi, sedendomi e rilassando i nervi tesi e la rabbia impulsiva che sopraggiunge .

Ho provato a praticare la respirazione veloce quando vengo irritata dalle parole di persone che giudicano me e il mio lavoro senza conoscermi e senza sapere il sacrificio e l’impegno con cui lo pratico.

Io la vedo come un modo per scaricare la tensione. Non so se sia corretto, ma buttare fuori l’aria così velocemente, mi permette di rendermi conto di buttare fuori, in quel preciso istante, la nube nera che mi offusca la mente.

 

 

esercizi di respirazione diaframmatica 2

 

 

Le tre respirazioni

 

Infine, l’esercizio delle tre respirazioni con le braccia è il mio preferito. All’inizio ero più attenta a compiere i movimenti e le respirazioni nel modo corretto. Dopo un po’ di giorni ed esercizio, le braccia si muovevano fluide e leggere da sole .

Adoro sentire l’aria inspirata che entra donandomi energia e sentire come essa fluisce espirandola fuori. Mi porta ad un rilassamento sereno, divento consapevole del mio corpo, del mio respiro, di me stessa.

 

La condivisione

 

Ho coinvolto una persona a praticare le respirazioni insieme a me in giardino.
All’inizio le provocava solo noia e non riusciva a respirare dal ventre, lo sentiva come un forte sforzo fisico.

Siamo andati oltre la settimana, perché non riusciva a concentrarsi sul ventre e respirare.

Rimaneva molto mentale e si preoccupava di iniziare a respirare in modo diverso dal solito: aveva paura che le capitasse qualcosa.
Superata questa paura e con la riuscita della respirazione, ha iniziato a piacerle la sensazione che le procurava. Con il tempo tramite la respirazione, che fossimo sedute in giardino o in camera, iniziava a dormire per il rilassamento che la respirazione le procurava.

Dopo un po’ la respirazione del ventre su di lei ha avuto un potere potentissimo: la portava a
rilassarsi così tanto da addormentarsi anche dopo pochi respiri: dorme pacifica e non si alza con i classici mal di testa o cervicali.

Avendo problemi di intestino irritabile, sta provando ad imparare ad ascoltare il suo ventre mentre respira. A concentrarsi sul suo io interiore, spegnendo la mente che la limita con le diverse paure di non farcela.

Ad un bagno di gong abbiamo usato la respirazione prima di iniziare a assaporare il suono del gong e il tutto ci ha portato ad una serenità profonda, ad uno stato di quiete piacevole.

 

Conclusioni

 

Non è stato facile respirare con il ventre, perché lo vedevamo entrambe come una cosa che “va fuori dagli schemi” e le cose nuove, i cambiamenti, provocano sempre quel stato d’ansia che ti fa dire: ” perché lo devo fare se sto bene così?”.

Andare oltre i limiti, gli schemi che ci imponiamo e che ci vengono imposti è una sfida ardua, ma il risultato che otteniamo è più che soddisfacente e ti fa dire: ” ce l’ho fatta e sto bene “.

Irene Giraldo
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Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
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Ginnastica per Fibromialgia : l’importanza del Qi Gong

La rivelanza del Qi Gong nella fibromialgia

Esiste una ginnastica per fibromialgia? Quando il dolore è cronico, spesso la voglia di fare del movimento scompare.

Circa 2 milioni di italiani sono colpiti dalla sindrome fibromialgica, una forma cronica di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento, che può determinare dolore, calore, tumefazione e rigidità.

Sebbene possa assomigliare ad una patologia articolare, non si tratta di artrite e non causa deformità delle strutture articolari.
La fibromialgia è in effetti una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli.

Chi ne soffre si affida spesso alla medicina ufficiale, ma non è detto che per tutti sia possibile trarne veri benefici.

 

Per la partecipazione al seminario vai alla pagina EVENTI voce seminari Qi Gong : https://www.kyudoiaidoqigong.it/eventi-e-appuntamenti-2/

 

 

ginnastica per fibromialgia 2

Ginnastica per fibromialgia, leggi anche : https://www.duecieli.it/cura-di-se-metodo/2933

 

I miei studi sulla Scuola “Le Quattro Direzioni” applicata alla fibromialgia

La caratteristica del Qi Gong è di agire, attraverso il movimento dolce ed il respiro, come farebbe una sessione di agopuntura.

Quindi agisce promuovendo la crescita del Qi (energia vitale) e sostenendo il corretto funzionamento dei meridiani e dei tendini. Per questo, in una situazione delicata come la fibromialgia, spesso si rivela determinante.

Ho provato ad applicare, in alcuni casi specifici, gli esercizi preparatori del mio programma di Qi Gong, creando una ginnastica per fibromialgia da applicare in queste circostanze. I risultati sono stati non solo interessanti, ma anche IMMEDIATI.

 

Il caso di Olga

Un anno fa si è rivolta a noi Olga, una donna affetta da sindrome fibromialgica da circa 30 anni. La diagnosi è stata purtroppo tardiva, quindi la situazione si presentava piuttosto accentuata.

Impossibilità a spostarsi se non accompagnata, stanchezza che la relegava in casa e distesa sul divano per giorni… Olga ha sperimentato fino in fondo i sintomi legati alla fibromialgia e ne ha subito i disagi in ogni aspetto della vita.

Abbiamo deciso di seguirla personalmente su due fronti: io ho iniziato applicando gli esercizi durante una serie di sessioni individuali, quindi una ginnastica mirata a ridare al corpo di Olga l’abitudine al movimento, che aveva praticamente dimenticato.

Uno dei passaggi più significativi è stato creare la giusta circostanza, trovando l’esercizio adatto, per riuscire a facilitare il semplice PIEGAMENTO DELLE GINOCCHIA. Un movimento banale per chi può usufruire del proprio corpo in toto, ma un blocco per chi ha la fibromialgia.

 

Integrare le discipline

Nel giro di alcuni incontri Olga ha cominciato a sollevare le gambe da seduta, cosa che prima era impossibile.

Qui ha iniziato ad intervenire anche mia moglie Deborah, per accelerare i risultati (mentre proseguivano le sessioni di Qi Gong), attraverso l’ applicazione di:

  • Massaggi con oli essenziali
  • Fiori di Bach
  • Corretta alimentazione

Grazie all’azione integrata della ginnastica per fibromialgia e dei trattamenti naturali, nel giro di poco tempo Olga ha cominciato a camminare senza bastone, ma anche a percorrere da sola alcuni tratti di strada per fare delle brevi passeggiate.

Ora stiamo proseguendo con il programma. Ogni tanto qualche ricaduta si manifesta (è normale), ma i benefici si ripresentano velocemente.

 

ginnastica per fibromialgia 4

Ginnastica per fibromialgia, leggi anche: https://www.laruotadimedicina.com/fibromialgia-rimedi-naturali/

 

Qi gong e cure naturali: ecco perchè funzionano bene sulla fibromialgia

Capire perchè le nostre sedute funzionano e perchè non sempre si ottengono risultati con la medicina ufficiale, è molto semplice: i farmaci agiscono sul sintomo, il qi gong ed i massaggi con i fiori di bach, innestano energia e sinergia.

Questo significa che un corpo malato può restare “malato” anche quando può essere definito clinicamente guarito, se il trauma che abbiamo dentro non viene esternato e rimosso definitivamente.

La stanchezza può essere sia fisica che mentale, quindi è una forma repressiva, di disagio, che porta la persona ad essere inetta, apatica, ed il corpo ne risente quanto la mente.

Quindi il corpo smette di camminare, di muoversi, di fare le azioni più semplici e normali, non perchè non è più in grado di farlo, ma perchè non trova più la motivazione per farlo.

 

Equilibrio Corpo e mente

Spesso il corpo si atrofizza, ma la mente può anch’essa atrofizzarsi?

La mente può cadere in depressione, può smettere di mandare comandi al corpo, per questo noi lavoriamo sulla sinergia, perchè solo recuperando l’energia si trova la positività del proprio essere in maniera totale, quindi il sorriso, la forza per fare quello che volutamente abbiamo cercato di dimenticare di saper fare.

Se ti rivedi in questa descrizione, allora recupera la persona che sei: contattaci ed insieme faremo luce sui tuoi perchè!

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Vincenzo CESALE
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Il Dantian inferiore e la sua energia nel Qi Gong

Non è facile spiegare cos’è il Dantian Inferiore, a chi si avvicina per la prima volta all’arte del Qi Gong.

Mille sfaccettature compongono la pratica, ma qui ci dedichiamo ad analizzarne una in particolare: l’energia.

 

Gli elementi fondamentali

 

Si parla molto di ENERGIA in riferimento al Qi Gong, ma per affrontare correttamente tale esperienza occorrono dei rudimenti.

Prima di tutto bisogna iniziare (e dico iniziare perchè nella maggioranza dei casi questa parte non si cura abbastanza) con un elemento fondamentale: conoscere bene il nostro corpo.

Nella nostra cultura occidentale manca l’addestramento al movimento e alla gestione del corpo nello spazio.

In poche parole, nessuno si è mai preso il compito di abituarci, fin da piccoli, a riconoscere per davvero, ma soprattutto a sentire, quello che il corpo può o non può fare.

Il primo approccio per entrare nel Qi Gong è dunque quello di scoprire il movimento, che per forza di cose ci accompagna tutta la vita.

Solo dopo si può parlare di energia e di Dantian.

 

 

 

Il Dantian Inferiore

 

Ci sono tre Dantian, tre principali centri di energia: Dantian inferiore, medio e superiore.

Dei tre il più significativo è quello inferiore, detto anche “ Cinabro” o “Giardino”.

Il Dantian Inferiore è posizionato esattamente nell’addome, con il suo centro a due centimetri verso il basso dall’ombelico.

Qui è collocato il centro del nostro spirito, ma anche (aggiungo), la sede della nostra memoria cellulare ed un deposito di energia vitale.

Questo Dantian deve essere nutrito, usando l’energia che ci circonda, che introduciamo attraverso degli esercizi specifici.

Gli esercizi stimolano i dodici canali energetici principali (detti comunemente meridiani), ma anche gli otto vasi straordinari.

C’è un fattore molto importante senza il quale il lavoro non solo non è completo, ma a volte inutile: è la pratica della respirazione diaframmatica ventrale, di cui parleremo in seguito.

 

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Leggi anche: https://www.duecieli.it/salute-e-fitness/2905

La medicina cinese

 

Nella pratica del Qi Gong, perchè il lavoro porti grande beneficio, occorre infine completare l’allenamento con lo studio della medicina cinese.

Questo realizza la quadratura del cerchio, perchè con lo studio della medicina tradizionale cinese si comprende meglio la dinamica del movimento energetico.

In questo modo il nostro lavoro non sarà sprecato e il nostro beneficio finale in salute, benessere e serenità mentale sarà completo.

 

dantian-inferiore-1

Leggi anche:https://www.duecieli.it/yin-yang-cambiamento/2815

In conclusione

 

Non è possibile nutrire in modo corretto il Dantian Inferiore e riempire i bacini di energia, senza conoscere almeno in parte il nostro corpo.

Infatti, con esso costruiremo una grande autostrada, dove l’energia che produciamo può transitare in modo fluido dentro di noi, ma anche concentrarsi nei punti che ci aiutano ad avere l’equilibrio sia nel corpo che nella mente.

 

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Vincenzo CESALE
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L’ALCHIMIA INTERNA NEL QI GONG

L’alchimia interna nel Qi Gong è una fonte inesauribile di possibilità di riequilibrio.
Una possibilità di conoscenza che transita dalla non-forma per diventare nuova-forma, cioè “Alchimia”.

1) Lo stato: presa di coscienza del corpo “Jing”

2) Il Qi Gong può portare il nostro corpo energetico fuori dal corpo fisico: “Shen”

3) Tutto questo diventa il Qi Gong “Luce”

L’alchimia interna al nostro “Tripode” congiunge la forma materiale con la forma spirituale.

 

 

 

 

LA CHIMICA

Scentificamente con la chimica si creano isotopi: ciò implica un cambiamento del numero atomico, attraverso il cambiamento del numero di neutroni contenuti nel nucleo dell’atomo.
I neutroni appertengono al nucleo, che è il “Jing” dell’atomo.

Otteniamo quindi un atomo radiattivo, che ha lo stesso numero di protoni e neutroni di quello originario, ma un nucleo mutato.

Ciò lo rende un elemento molto diverso. Il modo per cambiare il nucleo è la fusione.

 

IL QI GONG ALCHEMICO

Nel Qi Gong Alchemico il punto fondamentale è come cambiare il nostro “Jing”. La prima cosa che dobbiamo fare è capire il corpo, che consiste principalmente in sostanza materiale che si associa con “Jing” essenza.

Se vanno verso l’alto diventano senza forma, se scendono diventano di nuovo forma.

Quando l’energia va verso l’alto parliamo di vaporizzazione, quando va verso il basso di condensazione. Entrambi sono molto importanti nello studio della chimica: i termini di congelamento e il punto di evaporazione.

 

COME SI PUO’ INTERVENIRE

Attraverso esercizi che ci aiutano a trovare lo “Shen”, come :

  1. Il ritorno alla primavera
  2. Cerchio Tae Qi Gong
  3. Yin Yang Qi Gong
  4. Unione del Cielo e della Terra
  5. Entrare in meditazione (esercizio per stimolare il “Cortile Interno Giallo”)

Lo studio dell’Alchimia è stata fatto in profondità dai monaci che, con il desiderio di accedere al divino, hanno capito che se non si interveniva anche sul corpo fisico, il lavoro per sviluppare lo “Shen” non poteva essere efficace.

 

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Vincenzo CESALE
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IL CAMPO MAGNETICO UMANO ED IL QI GONG

Nel Qi Gong, il campo magnetico umano è uno degli aspetti primari da esplorare per rendere completa la pratica.

Il corpo umano è attraversato da campi elettrici ed influenzato dal magnetismo: ovvero, la nostra mente ed i nostri muscoli sono pervasi e funzionano, grazie a campi e stimolazioni elettriche.

Conoscendo a fondo il corpo umano possiamo intervenire in modo più significativo per migliorare la nostra salute fisica e mentale.

La circolazione energetica nel campo magnetico umano

Con lo studio del Qi Gong attraverso i movimenti stimoliamo il funzionamento:

  • dei 12 Meridiani Principali
  • degli 8 Vasi Straordinari
  • di vari punti energetici.

Le energie che creiamo all’esterno e all’interno, le possiamo introdurre nel corpo fisico e nello spirito.

Questo passaggio serve per sistemare tutto quello che è in disordine, riallineandolo.

 

Campo magnetico umano 2

 

Quali mezzi usiamo per intervenire?

 

Ci sono molte tecniche che derivano dalla Medicina Cinese, ma oggi in particolare, parliamo un metodo che è al centro di questo lavoro sul campo magnetico umano.

 

Stimolare l’Elettromagnetismo del corpo con l’Yi Jin jing

 

L’ Yi Jin Jing è una tecnica di Qi Gong Medico utilizzata da monaci fin dall’antichità: si stima che risalga circa quattromila anni fa.

E’ stata creata per risolvere il problema dell’inattività fisica causata dalle lunghe “sesshin” ( meditazioni statiche di preghiera).

Per recuperare lo stato più terreno di un corpo vivace e forte, inventarono tecniche di allungamento tendineo e potenziamento muscolare.

La serie di esercizi, che coinvolge in modo intenso sia l’energia sia il corpo, è stata denominata Yi Jin Jing, dove:

  • YI significa “la mente meditativa”(mutamento cambiamento)
  • JIN significa “forza esplosiva”(Bao Ming)
  • JING significa “essenza”(lavoro sui tendino-muscolari)

Questo Qi Gong lavora stimolando a fondo i meridiani tendino-muscolari e va eseguito con prudenza sotto la guida di un Insegnante esperto, per non rischiare di danneggiare i legamenti o lacerare i muscoli.

 

 

L’Yi Jin Jing è utile anche oggi

Nel lungo percorso dell’uomo, le cose cambiano perchè cambiano in parte le esigenze.

Però le problematiche rimangono le stesse di allora: invece di lunghe ore di preghiera, ora si passano lunghe ore di lavoro sul computer.

Oppure si vivono situazioni di stress, per motivi alle volte banali. Tutto questo compromette il campo magnetico.

Quindi, è importante stimolare e riattivare la nostra parte “elettrica” (l’energia che scorre nei meridiani), sia per il nostro corpo che per il cervello.

Il Qi Gong e molto adatto per stimolare e riattivare con precisione, l’energia che abbiamo perduto a causa della vita sedentaria e dello stress.

Per praticare in aula, per il tuo benessere, il Qi Gong della mia Scuola (Le Quattro Direzioni), visita la pagina del corso che conduco a Torino: QI GONG – PRATICA

Seminario di Qi Gong “Magnetismo Eletrico Umano”. Riservato solo per esperti.
Alla voce Seminari

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Vincenzo CESALE
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L’INCOSTANZA – SCUOLA DUE CIELI

Mi ha improvvisamente sfiorato un pensiero sull’incostanza, che mia moglie ed io condividiamo e di cui voglio rendervi partecipi.

Essendo noi formatori nella scuola Due Cieli, ci immedesimiamo nell’insegnante descritto dall’articolo.

Ciò nonostante, sappiamo bene che una parte delle persone non sempre è motivata. L’incostanza è sempre in agguato.

Ma abbiamo difficoltà a capire perchè, dopo aver speso denaro (con fatica e guadagnato) e tempo, non si continui a formarsi, per poter trasformare la fatica e la spesa maturata in una proficua rendita: che sia morale e materiale!!

 

L’articolo di Selvaggia Lucarelli

 

<<< Quando frequentavo le scuole medie, un insegnante particolarmente creativo decise di
inculcarci il concetto di “fatica uguale risultati”, invitandoci a occuparci di qualcosa da settembre a maggio, con continuità, per poi osservare tutti insieme i risultati.

C’è chi disse “scrivo un libro in questi mesi”, chi “io prendo un gattino e lo cresco”, chi giurò “imparerò a pattinare” e così via.

Io che avevo un piccolo giardino, promisi “da giugno vi mostrerò il mio orto”.
Feci comprare dei semi a mia madre, poi pensai ad altro.

Tutti i mesi, per pigrizia, rimandavo la semina. Poi seminai e mi scordai di annaffiare. Poi il freddo uccise la prime piantine.

Poi mi dimenticai di nuovo. Ad aprile il mio orto non esisteva, ma ero convinta che in un mese avrei avuto piante alte come lampioni.

Nel frattempo a scuola garantivo che avrebbero visto un capolavoro di botanica da
far impallidire l’Amazzonia .

A due giorni dalla visita della classe nel mio orto, c’erano sei piantine sbilenche e un paio di fusti secchi dall’aria post atomica.

Realizzai che avevo mentito per mesi, convincendo pure me stessa delle scadenze che raccontavo e che la figura di merda era catastrofica e ineluttabile. E così fu.

Non ho più pensato a quella menzogna irrecuperabile e alla vergogna annunciata per 30 anni circa, finche non ho visto Fyre, il nuovo documentario di Neflix diretto da Chris Smithe e co-prodotto da Vice Studios.

Fyre, sulla carta, la storia del più grande festival della storia che non c’è mai stato, ma soprattutto, per chi lo guarda, un costante richiamo a quella sensazione e inadeguatezza che abbiamo provato una volta nella vita di fronte a impegni non mantenuti con totale incoscienza.

Guardi Fyre e ti senti in ritardo su tutto.
Su un lavoro da consegnare, su una telefonata da fare, su una bolletta da pagare. Sulla vita.

Selvaggia Lucarelli
Da “Il fatto quotidiano 24/01/2019 >>>

 

L’incostanza condiziona il futuro

 

Dopo le varie riflessioni, Deborah ed io ci siamo fermati un momento per meditare sulla
nostra storia lavorativa: non solo come coppia, ma anche soci di un’attività portata avanti ormai da più di vent’anni.

Il risultato è che noi siamo all’unisono e siamo una medaglia con due distinte facce: Yin e Yang, ma una sola medaglia.

Il lavoro svolto, vi garantisco, è veramente tanto. E’ stato possibile per questa unicità che ci fa da stimolo continuamente, ed anche nei momenti più difficili, per non mollare mai.

 

Incostanza-scuola -duecieli

 

L’intento nostro era, ed è tutt’oggi, quello che abbiamo ottenuto.

 

Se decidete di fare un orto bisogna portarlo avanti a qualunque costo: solo in questo modo potranno apparire i frutti sperati. Cedere all’incostanza può farci perdere tutto.

Sentirsi appagati interiormente equivale ad essere arrivati, ma anche a ripartire con nuove forze.

Il nostro bagaglio di esperienza, di realtà, di quotidianità, di sapere, è tutto.

Ed è molto più importante di un investimento in borsa, che potrebbe crollare da un momento all’altro: perchè è proprio ciò che siamo che alla fine resta!

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Deborah
Vincenzo

Due Cieli

COME ESSERE PIU’ FELICI ATTRAVERSO IL QI GONG

Quante volte ci chiediamo come poter essere più felici? A volte può bastare davvero poco, come una lezione di qi gong.

Lasciar andare lo stress

Come insegnante di Qi Gong, nel corso degli anni ho potuto valutare che quando inizio una lezione settimanale, che sia di martedì o giovedì, le reazioni dei miei allievi non cambiano.

Questo mi porta a riflettere sul dono della felicità, che porta al rilassamento totale, dopo solo pochi minuti di pratica.

Tutto lo stress, l’ansia, le angosce, tutta la negatività acquisita ed immagazzinata, svanisce in pochi istanti.

Ci si sente rinati, come si stesse entrando in una nuova vita, più consapevole, più leggera, una vita in grado di mettere ognuno a proprio agio, senza frenesia, senza avere un orologio puntato alla testa.

Un caso che ha attirato la mia attenzione

Durante il primo incontro del corso di Qi Gong insegnanti 2018, una praticante che durante gli incontri precedenti appariva sempre con un viso accigliato e sembrava preoccupata e triste, durante la prima lezione subì la trasformazione del viso e subito iniziò a trasmettere serenità.

Praticamente quella che noi tutti avevano davanti era una persona felice, e la felicità fa apparire tutti quanti più belli, in piena armonia e sintonia corpo-mente con l’ambiente, ma anche più generosi verso gli altri.

Mi ricordo che ad un certo punto mi venne anche il dubbio che fossi io a farla ridere, così mi avvicinai e glielo chiesi, ma lei mi rispose che assolutamente no, non si sarebbe mai permessa, la sua gioia era dovuta alla leggerezza che le permetteva di avere una stato d’animo felice.

 

Leggi anche:
Come migliorare il proprio stato d’animo tirando una freccia

Come essere più felici? E’ questione di equilibrio

Attraverso il Qi Gong, la felicità ti invade completamente e ti dona maggiore consapevolezza: si tratta infatti di una pratica che aiuta in questa direzione, un percorso che induce ad una consapevolezza fatta di ricchezza, di valori e porta all’apertura del mondo spirituale.

 

Il vantaggio è anche quello di riuscire a far vedere agli altri tutta la nostra vera bellezza e venire apprezzati: ecco come essere più felici…

 

“Sorridere rende felici”

E’ non c’è niente di più vero, però prima è necessario imparare a sorridere per poi poter essere davvero felici ed il Qi Gong serve anche a questo.

Inoltre sorridere permette di sentirsi rilassati per tutta la giornata.

Rivolgersi agli altri con un dolce sorriso è spesso anche un modo per far nascere in loro il disagio di essersi rivolti a noi in maniera anche scortese.

Il sorriso può anche essere visto come la nostra migliore arma di difesa e la felicità resta la migliore risposta che la vita è in grado di darci.

E allora?… E allora Qi Gong delle Quattro Direzioni!

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Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
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Yin e Yang nelle arti marziali – Kyudoiaidoqigong

Yin e Yang: espressione di equilibrio nelle arti orientali.

“Il guerriero non è chi usa la forza”.
“Il guerriero è colui che medita”.

 

Le arti marziali sono una filosofia di vita. Le arti marziali sono efficaci in quanto derivano da un corretto equilibrio interiore tra corpo e mente. Ecco perchè possiamo parlare di Yin e Yang nelle arti marziali.

Il controllo della mente, la meditazione, la scoperta di energie interiori sono solo alcuni degli esercizi che esse prevedono. Forse però nessuno ti ha ancora detto che Yin e Yang si incontrano nelle arti marziali.

 

 

 

In Oriente si usa dire che è meglio essere un guerriero in un giardino che un giardiniere in una guerra.

Chi pratica arti marziali deve dare sfogo al proprio lato yang, senza reprimerlo: deve essere in grado di domarlo ed una volta domato sarà nel pieno potenziale delle proprie forze ed energie.

 

Questo sarà possibile attraverso il lato yin delle arti marziali, quello interiore fatto di lavoro sulle energie.

In questo modo si diventa artisti delle arti marziali.

 

Le arti marziali nascono con l’obiettivo di migliorare le capacità dello spirito oltre a quelle fisiche. Per essere praticate correttamente però necessitano di trovare risposta nella separazione tra il corpo e la mente, tra il fisico e lo spirito.La spiegazione ci arriva attraverso i concetti dello yin e dello yang.

Yin è: il freddo, il basso, l’oscurità, l’interno, l’inibizione, ciò che è materiale, l’ombra, la luna, la terra, il principio femminile.

Yang, invece, è il calore, l’alto, il movimento, l’esterno, la luminosità, l’eccitazione, la rapidità, tutto ciò che è immateriale, il Sole, il cielo, il principio maschile.

 

La loro assoluta interdipendenza esprime che ciascuno dei due aspetti è la condizione per l’esistenza dell’altro: il giorno non potrebbe esistere senza la notte, l’alto senza il basso, l’ombra senza la luce, il forte senza il debole.

L’equilibrio è nell’integrazione dei due, ed è quanto ci prefiggiamo di promuovere nelle arti marziali, attraverso la pratica e il lavoro con il corpo.

 

Nella nostra Scuola Yin e Yang non sono solo due forze, ma anche due persone

La completezza dell’energia si fonda sull’unione degli opposti. Abbiamo fondato i Due Cieli proprio per unire le strade: quella interiore e quella fisica.

Tuttavia la divisione non è così netta come potrebbe sembrare.

 

Nella via piùyin-e-yang-2 Yang, quella che seguo io, l’aspetto prevalente è quello del lavoro sul corpo e sui tendini , per ridare vita al corpo quando è in situazione ristagnante. Inoltre guido le persone ad esprimere il proprio lato yang in modo assertivo, soprattutto se si tratta di individui molto timidi, con eccesso di Yin.

Però nelle mie discipline è presente anche una parte di yin, rappresentato dalla ricerca alchemica e meditativa: perchè la cultura fisica non può e non deve isolarsi dallo spirito.

Vincenzo

 

 

Deborah, invece, seyin-e-yang-4gue la via più yin, di ricerca interiore, attraverso lo studio delle discipline di armonizzazione dello stile di vita e attraverso la meditazione.

Tuttavia, come la Medicina cinese Insegna, la ricerca interiore (da sola) finisce per far deperire il corpo fisico. Per questo il corso di formazione in Meditazione propone le Tecniche corporee per l’approccio con il radicamento ed il corpo fisico.

Unendo questi aspetti, offriamo una via completa a chi si avvicina allo studio con noi.

 

A seconda della predisposizione individuale, possiamo indirizzarlo verso il percorso più armonizzante, per le esigenze di quel momento.

 

 

Tao, yin e yang

Anche nelle arti marziali, Yin e Yang, sono opposti ma complementari, sono entrambe due energie indispensabili e la mancanze di una di esse determinerebbe la cancellazione del tutto.

C’è un’ affermazione del detto taoista «Nel movimento trovare la calma, nella calma, trovare il movimento»

 

 

Nei nostri corsi di arti marziali (che, preferisco definire “arti orientali”), è propositivo offrire delle risposte: quelle che l’uomo cerca nella vita di ogni giorno, incluso il potere di affermarsi.

E’ possibile trarre ogni sorta di beneficio da un lavoro integrato, dove corpo, mente e spirito possono riguadagnare il giusto spazio.

Yin e Yang influenzano in modo determinante le Arti Marziali.

 

YIN-E-YANG-3Per il principio del wu wei le Arti Marziali rifiutano la violenza.

Non bisogna infatti “agire” attaccando, ma semplicemente adeguare l’azione a quella dell’avversario.

Morbidezza e la cedevolezza sono qualità essenziali nella pratica delle arti marziali. Non bisogna opporsi alla forza dell’avversario, ma utilizzare la sua forza per batterlo.

 

 

Anche le tecniche di respirazione, di meditazione, di circolazione del Qi hanno avuto un’importanza determinante sullo sviluppo delle Arti Marziali.

Per questo sono anche una forma di meditazione dinamica grazie alla quale è possibile giungere all’unificazione.

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Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ

Deborah NAPPI

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Un insegnante ha il compito di metterti davanti alle tue debolezze

Se inizi un lavoro nel campo delle Arti Orientali, Iaijutsu, Kyudo e Qi Gong, devi sapere che un insegnante, ancor meno un Maestro non potrà diventare tuo amico.

Dovrà essere colui che ti aiuta ad affrontare le tue debolezze e i difetti dell’ego che ti impediscono di raggiungere il massimo dei livelli possibili per te, nell’arte.

Dovrai accettare anche le parole più dure.

Approfondisci questo tema leggendo il mio post: https://personaltrainer-fitness.blogspot.it/2018/02/stai-cercando-un-insegnante-o-un-amico.html#more

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Leggi anche: https://personaltrainer-fitness.blogspot.it/2018/02/la-riconoscenza.html

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Vincenzo CESALE
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SEMINARIO di QI GONG ALCHEMICO

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Seminario intensivo di QI GONG Alchemico, i cinque animali selvatici, il drago che nuota, Gun (bastone).
Docente Vincenzo CESALE
Data: sabato 2 domenica 3 marzo 2019
Orari: 9,30-12,30 – 14,30-17,30
Luogo: dojo Niten Ichi Ryu Collegno-(TO)
Contattare la segreteria per ulteriori informazioni

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