LA FORTUNA DEL PRINCIPIANTE - Kyudo Iaido Qi Gong - Dojo Niten Ichi Ryu (Due Cieli) a Collegno (To)

LA FORTUNA DEL PRINCIPIANTE

 

Quante volte abbiamo sentito ” è la fortuna del principiante”. E’ probabile che ad ognuno di noi sia capitato un evento simile.

 

Libera la mente

 

Proviamo ad analizzare cosa succede in un frangente simile: il famoso detto “libera la mente“, anche detto “Mushin no shin“(la mente senza mente), è uno stato di fatto reale che avviene nel principiante, che non conosce la tecnica e quindi ha la mente libera da preconcetti,  questo però dura un tempo limitatissimo.

 

Iniziando a percorrere la strada della formazione, che sia con l’arco (Kyudo) o con la spada (Iaijutsu), inizierà ad inserire dei dati, e questo stato non si verificherà più, se non con anni di lavoro non solo tecnico; ma nel proprio modo di essere e di concepire, scoprirà un modo di vedere molto diverso.

 

L’insegnamento e l’apprendimento

 

Le tecniche che gli vengono insegnate, nel dojo Niten Ichi Ryu o nel Kyudojo Hayate, hanno bisogno di un duro lavoro di apprendimento e necessitano di molta attenzione, e siccome la mente non può che fare il suo lavoro di incanalare dati, non può essere serena e lasciare che il gesto avvenga con la massima naturalezza.

 

Vorrei soffermarmi sulla parola che molte volte si usa, a mio parere, erroneamente: “automatico”, imparare la tecnica e ripeterla automaticamente; ritengo che sia un errore molto grave, e una facile scorciatoia che impedisce di progredire realmente.

 

Questo stato si inizia a raggiungere solo quando l’arte che stiamo imparando inizia ad entrare dentro di noi, facendone parte completamente: non c’è la tecnica, non ci siamo noi, è un tutt’uno,  quindi è dentro di me.

 

Dovremmo lottare contro i nostri preconcetti, paure, dogmi e regole di società, che cancellano l’individuo per un vita di massa: questo ci rende molto difficile il lavoro, siamo addestrati ad esistere solo in funzione di altri.

 

E’ consigliabile affidarsi all’insegnante

 

Spiegare questa sensazione è pressochè impossibile, allora affidiamoci all’insegnante che ci addestra, potremo un giorno sentirla, e ci accorgeremo che è una cosa talmente personale che era impossibile spiegarla a parole.

 

In conclusione di questa brevissima chiacchierata, auguro di cuore a chi vorrà affrontare questa difficile ma bellissima Via, una serena vita, e di trovare persone che abbiano appreso questo viaggio per poterlo percorrere insieme.

#determinazioneartigiapponesi

Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
www.personaltrainer-cesale.vincenzo.com
www.duecieli.it

 

Umberto14 agosto 2013 11:01
E’ davvero così, io posso portare come esperienza personale, quanto provato nell’eseguire i tameshigiri; la prima volta che provai ad eseguire i tagli delle paglie, a mio avviso mi riuscì decisamente meglio rispetto alla seconda e terza volta, seppure fossero intanto trascorsi rispettivamente 1 e 2 anni di allenamento.
Inizialmente ne rimasi deluso e stupito ma effettivamente la prima volta fu proprio “la fortuna del principiante”, nel senso sopra spiegato! :)

 

Devo però aggiungere che la prima volta, le sensazioni che mi vennero restituite dall’eseguire i tagli, mi risultarono del tutto indecifrabili, mentre le successive volte, specie l’ultima, potei capire molto meglio cosa stava succedendo e in un certo senso, ne rimasi persino più appagato, seppure i tagli non riuscirono bene come la “prima volta”.

 

A mio avviso, per il principiante è più facile eseguire certi gesti e movimenti, proprio perchè si è privi di preconcetti, ma allo stesso tempo, è un po come se si fosse ciechi o sordi, non si capisce affatto e non si può apprezzare a pieno quello che si sta facendo.

LA RESPIRAZIONE - Kyudo Iaido Qi Gong - Dojo Niten Ichi Ryu (Due Cieli) a Collegno (To)

LA RESPIRAZIONE

Il lavoro svolto dagli allievi di IAIJUTSU. KYUDO e QI GONG, nella scuola Duecieli.

 

La respirazione, così sconosciuta da essere mancante nell’insegnamento, dove si dà solo importanza alla tecnica, si scopre che l’esperienza nella maggior parte dei praticanti è mancante di questo importante tassello per che l’arte che pratichiamo sia completa.

 

La pressione fisica sull’addome è causata dalla contrazione e dalla tensione imposte al diaframma, i muscoli addominali e i muscoli della vita, e la colonna vertebrale.

 

Questa pressione si concentra gradualmente nella parte centrale del corpo, tra la quarta e la quinta vertebra lombare, e sulla linea mediana. Questa pressione attiva i movimenti, i muscoli della vita e dell’addome. L’intensità della pressione è proporzionale al rilassamento del movimento e dei muscoli del petto, delle spalle, delle mani, del collo, della testa e della faccia. In particolare, la pressione addominale stimola la sensazione del movimento nei talloni e negli alluci.

 

Ciò è causato dall’attivazione del vago, che consiste del ganglio pelvico, del sanglio simpatico, e del ganglio mesenterico inferiore; stimola il sistema nervoso autonomo centrale  e promuove un senso di equilibrio e di coordinazione in tutto il corpo. L’attivazione, inoltre, contribuisce a intensificare le attività coordinate del sistema nervoso autonomo.

 

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Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
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ANATOMIA

ANATOMIA, FISIOLOGIA, COMPORTAMENTO POSTURALE

ANATOMIA, FISIOLOGIA, COMPORTAMENTO POSTURALE

Seminario di Anatomia, fisiologia, comportamento posturale – 2014
Per insegnanti di Qi Gong e naturopati.
Un ringraziamento a tutti e un augurio di buon lavoro

Vincenzo CESALE

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LA VITA E' COSI' CADI SETTE VOLTE

LA VITA E’ COSI’ CADI SETTE VOLTE, RIALZATI OTTO

Un pensiero di un grande spadaccino giapponese condiviso nel dojo NITEN ICHI RYU di spada, e nel dojo HAYATE di Kyudo (tiro con l’arco).

Vincenzo CESALE

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LA VITA E’ COSI’: CADI SETTE VOLTE, RIALZATI OTTO

Jnsei nana koroi, ya oki

Musashi continuò a dedicarsi allo zazen, sopportando il dolore fisico e mentale che ogni serio praticante di Zen conosce bene.

Va ricordato, inoltre, che Musashi era già malato ancor prima di arrivare Kumamoto e questo deve aver aggiunto un’ulterioredifficoltà alla sua pratica. Ma egli continuò a perseverare, approfondendo la sua comprensione dello Zen e lasciando il suo testamento spirituale alla pittura e ad altre arti.

Il samurai solitario
Miyamoto Musashi

di William Scott Wilson

L'ATTITUDINE MENTALE - Kyudo Iaido Qi Gong - Dojo Niten Ichi Ryu (Due Cieli) a Collegno (To)

L’ATTITUDINE MENTALE

In questo post trattiamo il significato culturale, storico e filosofico del lavoro di ricerca che svolgiamo nel dojo NITEN ICHI RYU di spada, e nel dojo HAYATE di Kyudo (tiro con l’arco).

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Il movimento un gesto

 

L’attitudine mentale produce quello che si può definire “un modo corretto di capire, eseguire, tradurre in movimento un gesto”; esso non è automatico, e neppure esaspereatamente riprodotto un’infinità di volte: è lo stato d’animo di chi “ha compreso”, e non nasce se non dopo una lunghissima pratica e ricerca della disciplina.

 

Nulla esiste tutto esiste

 

E’ una completezza di lavoro fisico, mentale, esperienziale, uno stato d’animo che non avvicina, non fa capire, non rende bravi, ma proietta dentro, rende forti, sereni e conduce su un sentiero più impervio: è la Via che continua, che si raffina, giunge in un luogo che è la fine del percorso, svelando che nulla esiste e tutto esiste.

 

Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
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L'OPPORTUNITA' DI ALLARGARE I PROPRI ORIZZONTI - Kyudo Iaido Qi Gong - Dojo Niten Ichi Ryu (Due Cieli) a Collegno (To)

L’OPPORTUNITA’ DI ALLARGARE I PROPRI ORIZZONTI

Un pensiero di un praticante di Iaijutsu (spada giapponese) del dojo di Collegno Niten Ichi Ryu

Vincenzo CESALE

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L’OPPORTUNITA’ DI ALLARGARE I PROPRI ORIZZONTI

La societa’ nella quale viviamo e’ molto articolata e pesantemente concorrenziale. E soprattutto l’immagine che dobbiamo dare all’esterno e’ quello di essere perfetti e di non commetere mai alcun errore. Questa situazione ci porta a rischiare sempre molto poco e a limitarci all’intorno di cio’ che conosciamo (e’ molto facile prevedere cio’ che accade dentro una scatola). Questo perche’ sappiamo muoverci negli ambiti a noi noti.

Ma appena ci si discosta dal nostro orticello, diventiamo goffi ed insicuri. E quindi, paradossalmente, preferiamo non avventurarci alla scoperta di qualcosa di nuovo, anche se questo ci fornirebbe delle nuove opportunita’. Un po’ perche’ ci vergogneremmo con gli altri e con noi stessi fare qualcosa di differente. Un po’ perche’ e’ faticoso e richiede impegno. Un po’ perche’, tutto sommato, chi ce lo fa fare? Ultimo ma non meno importante: si e’ sempre fatto cosi’, perche’ devo andarmi a scontrare con quella roba li’? Conseguenza di tutto cio’: ci auto limitiamo, tagliando i notri rami di esperienza che potremmo far crescere ma preferiamo non farli mai sbocciare.

Mentre cercare un ambiente, che sia un gruppo di ricerca personale, un dojo, un seminario esperienziale o un caro amico che ne sa piu’ di noi ci da’ l’opportunita’ di provare, sperimentare, sbagliare e sbattere la testa in un ambiente costruttivo e protetto (concetto che ho realizzato grazie alla guida di una persona durante una serata esperienziale). Come farsi i muscoli in una palestra od analizzare il mondo con una piccola lente di ingrandimento. Ed una volta iniziato, secondo me, non vuoi piu’ tornare indietro, ma scopri che oltre a cio’ che conosci c’e’ molto, ma davvero molto di piu’. C’e’ anche una realta’ sommersa che non fa rumore, non cerca il clamore, non ambisce alla popolarita’. Ma semplicemente esplora. E qualsiasi insegnante, istruttore, guida, aiutante e persona che debba guidare od istruire in un modo o nell’altro altre persone lo si dovrebbe valutare anche in base a quanto permette ai suoi allievi di sperimentare e sbagliare (ovviamente senza mandarli allo sbaraglio, ma indicando loro la via da seguire).

E cosi’ sto imparanado poco alla volta a risconoscere ed apprezzare le infinite opportunita’ che la vita ci offre per tastare la realta’, un po’ come un neonato fa con gli oggetti che lo circondano. E poi chissenefrega se qualche errore ci scappa: “certe volte capita”(cit: Fai come ti pare, 883 )

Claudio CAVALLERO

SCELTA O PASSIVITA' - Kyudo Iaido Qi Gong - Dojo Niten Ichi Ryu (Due Cieli) a Collegno (To)

SCELTA O PASSIVITA’

SCELTA O PASSIVITA’

Alla fine della cerimonia in cui sono stato attivato al primo livello di reiki, la nostra master Shamal ha regalato ai nuovi attivati un piccolo cadeau: una poesia (i termini invocazione e preghiera non mi piacciono molto) nella quale uno dei versi recita “Oggi scelgo di scegliere”. Dal punto di vista razionale e’ semplice da comprendere: e’ l’impegno di essere protagonisti della propria vista e non spettatori esterni che recitano un ruolo non scelto.

Il verso di questa poesia mi e’ balzato in mente senza alcun preavviso questa mattina appena svegliato. Mi ha aiutato a realizzare che una parte dei problemi che ho e che devo risolvere durante la giornata (sia di livello professionale che personale) hanno come radice comune proprio il fatto che penso che gli altri siano la fonte del problema e che quindi tocchi a loro a risolverlo. E a quel punto alzo le mani all’altezza delle spalle per indicare che da questo momento in poi questo problema non e’ più mio.
Non e’ più mio??!! Ma se se ne sta li’ come una sanguisuga a vivere ed alimentarsi della mia energia, del mio tempo (che mi fa perdere) e della mia insoddisfazione… E’ come dire che se il medico non mi sa curare non e’ un problema mio, ma suo che non conosce la cura: ma se sono io quello che sta male!! Questo accade perché passiamo la vita a cercare un nemico a cui affibbiare la responsabilità delle nostre limitazioni, invece di guardarci intorno (e soprattutto dentro) per cercare gli strumenti per eliminare ciò che e’ inutile (e che ci e’ stato messo addosso dall’esterno).
Certo, questo atteggiamento ci porta ad assumerci le nostre responsabilità poiché ci toglie tutti gli alibi che ci creiamo (o che vengono creati dal nostro ego), ci toglie le sicurezze a cui ci siamo aggrappati, ci scrolla dal torpore nel quale sopravviviamo e mette in discussione tutto ciò che ci e’ stato insegnato sin da quando eravamo bambini. Ma la sensazione di avere la vita nelle proprie mani e’ molto diversa da quella che si ha “succhiando la vita dagli angoli” (cit: “Cado giù” di  Samuele Bersani) .
Scelta o passività: la sottile linea rossa che separa la VITA dalla sussistenza

Claudio CAVALLERO

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ANALISI SULL' ES

ANALISI SULL’ ES, IO, SUPER IO

Analisi legata all’evoluzione nella pratica delle arti giapponesi e cinesi di cui noi pratichiamo: Iaijutsu, Kyudo, Qi Gong, nella scuola Duecieli

ANALISI SULL’ ES, IO, SUPER IO

Secondo la psicoanalisi, la struttura psichica dell’uomo è organizzata in tre unità: Es, io e super io.
L’Es riguarda la produzione di energia istintuale, la quale crea un bisogno dell’organismo che dev’essere soddisfatto. L’Io controlla l’espressione di tale energia istintuale regolandola in base alle possibilità che ha l’organismo di soddisfare il bisogno. Il Super io infine, intensifica o diminuisce l’energia istintuale in base a modelli di comportamento esterni, più spesso derivati dal legame parentale.


Vincenzo CESALE

CORSO DI RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA

CORSO DI RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA

Impara a respirare con il corso online della scuola DueCieli, per trovare il tuo equilibrio nella mente e del corpo.
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