In questo post trattiamo il significato culturale, storico e filosofico del lavoro di ricerca che svolgiamo nel dojo NITEN ICHI RYU di spada, e nel dojo HAYATE di Kyudo (tiro con l’arco), nella scuola di Qi Gong.
Per i taoisti, nulla di simile. Tutto accade su uno stesso piano,in una medesima realtà, o piuttosto in una medesima continuità senza durata. Il sogno e la veglia sono funzioni fisiologiche alla pari, nulla più.
Non c’è uno stato di veglia inferiore a uno stato di sogno, nè in ultima istanza uno stato di sonno profondo beatifico. In ciò i taoisti hanno una visione molto semplice e meno intellettuale delle altre filosofie. Essi non se la prendono in maniera artificiosa. Perchè, infatti, dovrebbero esistere piani diversi quando il Tao è dappertutto? Perchè avere gradi diversi di coscienza quando l’identità con l’Uno mette in rilievo uno stato costante, quando è questo l’ordine permanente delle cose?.
La via seguita dall’adepto è essa stessa una via diretta, intuitiva, spontanea senza tappe; pertanto, la virtù efficace del Tao è interamente condizionata dall’arte semplice e sottile del wu-wei. I taoisti possiedono una formula tutta loro per riassumere ciò: essi dicono <>… Che si sia svegli o che si stia sognando, al visione dell’Uno s’impone allo stesso modo.
E’ quel che dimostra la storia del giudizio del capretto ucciso di Lieh-tzu. Ed è ugualmente a questo che si riferisce il celeberrimo aneddoto della farfalla di Chuang-tzu.(…)