LA SPADA NELLO IAIDO-Duecieli

LA SPADA NELLO IAIDO

In questo post trattiamo il significato culturale, storico e filosofico del lavoro di ricerca che svolgiamo nel dojo NITEN ICHI RYU di spada, e nel dojo HAYATE di Kyudo (tiro con l’arco).

Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
www.personaltrainer-cesale.vincenzo.com
www.duecieli.it

#determinazioneartigiapponesi

 

Un percorso nello Iaido

 

Il percorso nello Iaido è qualcosa di molto particolare, quasi sempre non facile da cogliere soprattutto per un profano. Mi accorgo che ogni tanto parlando con i miei amici quando dico loro che pratico spada antica giapponese, il loro sguardo cambia come quasi a volermi rimproverare il fatto che io, ragazzo pacifista contrario alla violenza, studi l’utilizzo di un’arma. Ed è esattamente lì che manca la comprensione di quello che è in parte lo iaido.

 

Il nostro vero centro vitale

 

Durante la pratica, il Sensei ci ripete costantemente che la nostra attenzione deve trovarsi nell’Hara, il nostro vero centro vitale, e non sulla spada. Il nostro compito è quello di focalizzarci sulla pancia per sentire le sensazioni che questa ci comunica, per sentire l’armonia che deriva dei gesti che compiamo.

 

Dai miei pochissimi anni di pratica credo di aver capito che lo Iaido è un percorso lungo tutta la vita attraverso il quale si impara ad entrare in contatto con il proprio corpo, a conoscerlo, a controllarlo, a gestirlo e a farlo lavorare insieme allo Spirito. La spada è quindi uno strumento attraverso il quale si cerca di lavorare su molti aspetti del proprio essere per andare incontro ad un equilibrio psicofisico sempre più forte e stabile.

 

Vista simbilica

 

Quando penso allo Iaido mi piace vedere la cosa in un certo modo, un punto di vista simbolico e molto personale: quando penso al percorso svolto fino ad ora, quando penso alla strada fatta, la spada, per me, acquista un significato tutto suo; la spada diventa uno strumento che mi consente di confrontarmi (almeno in parte) con il mio Ego ed affrontarlo senza timore, e provare a “tagliarlo” al momento giusto.

Giorgio