Trovare la serenità all’interno del dojo

Testimonianze: lo iaijutsu visto dai nostri allievi

 

Questi sono alcuni racconti di sensazioni, esperienze vissute dagli allievi del nostro gruppo di (iaijutsu (Dojo Niten Ichi Ryu) di (Kyudo (Dojo Hayate) e Qi Gong (Scuola Delle Quattro Direzioni) presso la scuola Due Cieli.

Ognuno interiorizza la pratica nel modo che risponde di più al proprio modo di percepire il mondo, ma molti elementi sono in comune fra tutti loro.

Quando si passa, gradualmente, dal ruolo di studente a quello di insegnante, con landare del tempo si corre il rischio didimenticare come ci si sentiva nel passato, mentre si affrontavano i primi passi allinterno dellArte.

Le emozioni

 

Il corpo, un giorno dopo laltro, assorbe i movimenti e le posture, ma anche le emozioni, rendendole parte della propria realtà. Ed è per questo che, qualche volta, immedesimarsi nei praticanti aiuta a prendere consapevolezza di quanto il tempo abbia cesellato la mente ed il fisico, dandogli una forma nuova costruita giorno dopo giorno, anno dopo anno.

Sono passati 50 anni dal primo giorno in cui ho indossato un kimono e ho messo piede sul tatami. Posso dire di essere diventato una persona diversa, grazie alle Arti Giapponesi che mi hanno accompagnato in tutte le fasi della vita. Non le ho mai abbandonate, mi hanno sempre aiutato a ri-trovare la serenità, anche nei momenti più difficili.

Sottoporre ai miei studenti un questionario, è unidea nata per conoscere meglio i motivi che li hanno spinti ad avvicinarsi al dojo, rimanendovi negli anni.

Leggendo i loro commenti, ho scoperto che anche per loro è importante vivere larte con serenità. Esatto, le arti marziali, a torto considerate aggressive e grossolane, sono invece una via di crescita interiore e di recupero dellequilibrio. Una via per recuperare la serenità, che la vita di oggi tende a prosciugare.

Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェンゾ
www.personaltrainer-cesale.vincenzo.com

Testimonianze-Kyudo-Duecieli

(I nomi sono volutamente siglati per mantenere la privacy dellallievo).

-Perché hai deciso di fare Iaido, a suo tempo?

 

Principalmente perchè cercavo qualcosa di meno fisico” e più personale, mi ha sempre appassionato la figura del samurai e volevo implementare lo studio della spada giapponese a quello che già praticavo.

-Come ci hai trovati? Perché hai scelto proprio la nostra scuola?

 

Ho visto questo stile durante uno stage in collaborazione con altre arti marziali al quale ho collaborato e mi ha colpito molto uno degli allievi che ci spigava un movimento.

Epartito subito un desiderio di essere come lui.

-Perché stai continuando a praticarlo?

 

Perché mi sta dando molto più di quanto mi aspettavo. Oltre allampliamento (certamente) del mio bagaglio tecnico, mi sta aiutando nella vita di tutti i giorni e a crescere ponendomi dei limiti/ostacoli da superare.

Oltre a questo mi piace lambiente tipico di un dojo rilassato, pulito e sereno.

-Quali risultati hai verificato nella tua vita che si possono collegare a ciò che hai imparato nel corso di Iaido?

 

In primo luogo mi porta serenità, dentro e fuori dal dojo, ma sopratutto mi porta ad affrontare i problemi di tutti i giorni in maniera diversa; il continuo bombardamento di pensieri negativi è sostituito da un “vuoto” sereno che mi permette di allontanare convinzioni inutili, vivere più serena e leggera.

In questo modo le difficoltà vengono gestite in maniera più oggettiva.

 

Inizialmente mentre praticavo iaido e dopo nello spogliatoio, mi assaliva un senso di inferiorità e inadeguatezza, dato dal fatto di non riuscire ad eseguire bene la tecnica come gli altri (ovviamente più esperti). Questo sentimento mi è capitato anche per altre discipline, ma solo in questo ambiente si è dissipato e trasformato in grinta, voler crescere e imparare. Mettersi in gioco più serenamente.

Ovviamente ogni tanto ci casco, ma dura davvero poco il senso di delusione rispetto a quando ho iniziato. Credo che anche quasto applicato alla quotidianità mi aiuta e mi aiuterà nella mia vita.

S.D.P.

-Perchè hai deciso di fare iaido, a suo tempo?

 

 

Avevo bisogno di trovare un canale dove sfogare la mia frustrazione. Il fatto di lavorare da solo aiuta a concentrarsi su di sé.

-Come ci hai trovati? Perché hai scelto proprio la nostra scuola?

 

Ho trovato la scuola tramite il sito web. Ho scelto questa scuola per lofferta di una pratica non agonistica.

-Perché stai continuando a praticarlo?

 

Tramite la pratica riesco a sfruttare al meglio le mie energie. Sono più focalizzato sui miei obiettivi. Controllo meglio le mie paure e i momenti di ansia.

-Quali risultati hai verificato nella tua vita che si possono collegare a ciò che hai imparato nel corso di iaido?

 

Gli stessi motivi per cui lo pratico, maggior focalizzazione, maggior controllo del mio corpo e della mia mente nei momenti di stress e di grande impegno. Riesco ad avere una visione più ampia degli eventi che vivo e che mi circondano.

C.C.

-Perché hai deciso di fare iaido, a suo tempo?

 

Ero alla ricerca di un arte marziale che insegnasse non solo certe abilità fisiche, ma che trasmettesse dei valori e ideali. Ero attratto dalla cultura giapponese e dalla Katana /samurai.

-Come ci hai trovati? Perché hai scelto proprio la nostra scuola?

 

Tramite google. Perché rispetto alle altre scuole (dal sito internet) sembrava offrire un’esperienza più autentica e personale.

-Perché stai continuando a praticarlo?

 

Perché dopo molti anni, lo iaido continua a offrire delle sfide, degli stimoli e continui spunti di miglioramento, perché intendo migliorare costantemente e sono alla continua ricerca del miglioramento personale.

-Quali risultati hai verificato nella tua vita che si possono collegare a ciò che hai imparato nel corso di Iaido?

 

Grazie allo iaido ho preso coscienza di alcuni miei difetti, sia fisici che interiori. Sono riuscito a limare alcuni di questi difetti, ma su molti altri ho ancora tanto da fare.

Grazie allo iaido mi sono sentito più forte e padrone di me, nel gestire momenti di stress e di confronto con altre persone.

U.C.

Testimonianze Qi Gong-Duecieli

-Perché hai deciso di fare iaido, a suo tempo?

 

La ricerca di questa Via credo che sia nata dentro di me molto tempo prima di cominciare a praticare nel dojo, cercavo qualcosa di vero e nella via della spada (oltre il mio piccolo immaginario) cera qualcosa che mi chiamava, anche se non sapevo bene cosa fosse precisamente; lo inseguivo nelle letture, nel cercare di comprendere ed avvicinarmi ad una disciplina fatta, allora, solo di parole sui libri.

Estato poi significativo come tutte queste letture, queste intuizioni, siano crollate miseramente nel momento che ho iniziato a praticare. Non che le abbia perse, ma suppongo che lo iaido sia molto più profondo di ogni intuizione mentale: ti mette di fronte a te stesso, ai tuoi limiti, alle tue rigidità, al tuo concreto correre quotidiano, in un continuo “andare oltre”.

Oggi quasi non leggo più (ho quasi un rifiuto); preferisco praticare, sudare sul tatami, fare un passo alla volta seguendo le indicazioni del maestro, scalfire o abbattere il mio ego.

Ho iniziato, forse, perché nel mio cammino era arrivato il momento giusto, forse un po’ rammaricandomi di non aver iniziato tanto tempo prima.

-Come ci hai trovati? Perché hai scelto proprio la nostra scuola?

 

Io direi che sia stato il karma, lincontro della strada che stavo facendo con il dojo che poi mi ha accolto.

Dalla Calabria, a Roma infine a Milano da pochi anni, nella corsa quotidiana ho letto un annuncio su internet che parlava di uno stage di iaido in riva ad un lago, è subito scattato qualcosa, forse il particolare del lago mi ha riportato qualcosa; immediatamente ho contattato il dojo e, poi, dopo lo stage che mi affascinò (nella mia ignoranza) e dopo varie peripezie compresi (ebbi la certezza) che volevo praticare in questo dojo e con il maestro Vincenzo Cesale.

Ho scelto questo dojo per la bellezza e la poesia che aleggiano nellaria, per lo spirito che lo anima ogni volta, per la mancanza di fronzoli, la serietà, la verità insita nella Via, per la passione che permane nei gesti, perché non ha nessuna importanza la superficie, ma di più: le scoperte, il cammino nascosto tra le pieghe inutili dei nostri pensieri.

Lho scelto per la fatica, il sudore, gli arrivi che sono partenze, i piccoli passettini, così enormi quando si sfiorano, così piccoli quando si lasciano alle spalle.

Per il piacere, per la gioia quando si afferra qualcosa, per gli specchi che riflettono le mie imperfezioni. Per una piccola vittoria sul sistema, anche per le piccole sconfitte, per il suo essere rivoluzionarionella lotta contro lego, per il pensiero che lo rincorre anche quando non indosso lhakama, per il cammino che si fa in ogni cosa, per il maestro e il suo spirito, perché non si arriva mai.

-Perché stai continuando a praticarlo?

 

Continuo a praticarlo perché non ho nemmeno iniziato, e quando penserò di aver iniziato continuerò perché nemmeno quello era linizio. Non dipende da me (forse un po’ sì) ma lo iaido è una via lunga e profonda e quello che si è capito e realizzato oggi è solo una goccia in un mare enorme da esplorare, verso illuminazionisu di sè e sulla Via da scoprire, continuando, sempre, senza smettere, in ogni respiro.

Per fare un esempio, sono tre anni e mezzo che pratico ed ancora sto lavorando alla conoscenza e al controllo del mio corpo. Non è una questione di continuare: volendo non si smette mai.

-Quali risultati hai verificato nella tua vita che si possono collegare a ciò che hai imparato nel corso di iaido?

 

Difficile da spiegare anche sapendolo intimamente. Uno stato danimo nuovo, con un atteggiamento più calmo nellaffrontare i casidella vita ( non importa ciò che succede, limportante è come noi ci poniamo verso cose che avvengono). Il rallentamento della mente, forse, un ammorbidimento del corpo nella postura ( fisica e psicologica).
E
come se tutto quello che sapevo abbia trovato una strada, una forma che mi accompagna in ogni passo,nel cuore, nello scorrere dei giorni.

Sono contento, mi ritengo fortunato e devo molto a questo dojo, qualcosa di inqualificabile e poco ricambiabile. Posso solo dire che io ci sarò fino a quando ci sarà.

M.D.R.

#determinazioneartigiapponesi

Vincenzo CESALE
チェサレ – ヴィンチェ ンゾ
www.personaltrainer-cesale.vincenzo.com

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https://www.kyudoiaidoqigong.it/web/come-praticare-unarte-orientale-senza-inquinamento-mentale/